Su mozione Bankitalia molti dubbi nel Pd, diversi non votano

Renzi: "Nessuna intrusione, ma crisi banche non è colpa del Pd"

OTT 17, 2017 -

Roma, 17 ott. (askanews) – Matteo Renzi assicura che non c’è nessuna “intrusione di campo”, ma la mozione Pd su Bankitalia ha colto di sorpresa molti, tra i deputati democratici e non è un caso che, alla fine, in parecchi si siano sfilati al momento del voto. Formalmente c’erano tanti deputati in missione, ma la verità è che parecchi non condividevano proprio l’opportunità di aprire ufficialmente un fronte con Bankitalia e – soprattutto – con i soggetti che per legge hanno competenza in materia, ovvero governo e Quirinale. Un malumore che, del resto, emerge anche dai numeri del voto: solo 213 sono stati i sì, che appunto scontano un centinaio di deputati in missione, ma anche molti dissensi.

Tra i democratici, per esempio, non hanno votato Gianni Cuperlo, il lettiano Marco Meloni, Dario Ginefra, i veltroniani Marco Causi e Walter Verini. Altri hanno detto sì, ma – a microfoni spenti – si sfogano: “Non sapevamo niente di questa mozione, ce l’hanno annunciata questa mattina, ma è una cosa scombinata…”, dice un parlamentare della maggioranza che ha sostenuto Renzi al congresso. “Si può anche ragionare di nuovi meccanismi per scegliere la governance di Bankitalia – dice un esponente della minoranza – ma questa è un’iniziativa scomposta”.

“Del resto – spiega una parlamentare che invece ha condiviso la mozione – era l’unica carta che poteva giocare Renzi per mettere agli atti che ci sono delle responsabilità sulla crisi degli anni passati. Anche perché si sa che Mattarella e Gentiloni hanno idee diverse su Visco… Certo, si apre una tensione con il Quirinale. Ma era anche giusto che la politica dicesse la sua”.

Una fibrillazione che fin dal primo pomeriggio ha provato a sopire Matteo Richetti: “Su Bankitalia il Pd non entra nel merito della decisione che compete al governo e al presidente del Consiglio, non è una indicazione ma il Pd non si può sottrarre da un giudizio e traccia la necessità di aprire una fase nuova”.

Quindi, in serata, lo stesso Renzi è intervenuto: “Nessuna intrusione di campo nei confronti di altri soggetti istituzionali. Sono molto rispettoso delle istituzioni, so che il compito appartiene al presidente del Consiglio. Paolo Gentiloni farà le valutazioni che dovrà fare, seguirà l’iter – che prevede l’intervento del capo dello Stato. Oggi il Pd non ha messo in discussione le regole del gioco o il rispetto istituzionale”. Però, ha aggiunto, “se vogliamo dare un giudizio, in questi anni il Pd non è certo responsabile della crisi delle banche. Spero che anche gli altri possano dire altrettanto”