Passa la prima fiducia al Rosatellum e scoppia il caso eletti all’estero

"E' una norma salva-impresentabili"

OTT 11, 2017 -

Roma, 11 ott. (askanews) – Mentre la Camera ottiene la prima fiducia sul Rosatellum bis con 307 sì e 90 no, scoppia il caso delle norme per gli eletti all’estero. In particolare, a finire sotto accusa, è la modifica che prevede che possano essere eletti nelle circoscrizioni fuori Italia anche candidati che siano residenti sul territorio nazionale. “Gli elettori residenti in Italia – si legge nel testo – possono essere candidati in una sola ripartizione della circoscrizione Estero; gli elettori residenti all’estero possono essere candidati solo nella ripartizione di residenza della circoscrizione estero”.

Finora, invece, per candidarsi all’estero era necessario esservi residenti da almeno un paio di anni. Per questo in Transatlantico molti si chiedono: chi ne trarrebbe vantaggio? Il sospetto è che possa essere un modo per salvare i cosiddetti impresentabili. Insomma, per far rientrare dalla finestra parlamentari che qui sarebbe più difficile candidare.

A chiedere di cambiare la norma è il senatore Pd, Claudio Micheloni. Che domanda: “A chi può interessare una circoscrizione estero nella quale si possono candidare quei politici della madrepatria che non abbiano trovato collocazioni alternative? A chi, se non a quelle segreterie di partito che, non contente di continuare a sottrarsi a un diretto e limpido giudizio popolare, giungono oggi a sovvertire il senso di una norma approvata con oltre 50 anni di ritardo sul dettato costituzionale?”.

Ma questa non è l’unica norma del Rosatellum bis ad aver destato sospetti. Ce n’è anche un’altra che è già stata ribattezzata anti-Bueno, dal nome della senatrice Renata Bueno, eletta in Brasile. Risulta infatti ineleggibile chi “nei dieci anni precedenti la data delle elezioni” abbia ricoperto una serie di incarichi tra cui anche quello di consigliere comunale all’estero. Proprio il caso della Bueno che ha ricoperto quel ruolo dal 2009 al 2012 in una città brasiliana. Il capogruppo Pd Ettore Rosato spiega tuttavia che non c’era alcuna volontà contra personam. “Si troverà certamente una soluzione”, dice.

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