Voto Germania interroga centrosinistra, M5s:argine a ultradestra

Gentiloni chiama Merkel e si congratula: ma le difficoltà non sfuggono. Salvini: è voto di Speranza

SET 25, 2017 -

Roma, 25 set. (askanews) – Il risultato delle elezioni in Germania viene accolto con toni e analisi diverse dalle forze politiche italiane. Oltre alla mancata vittoria della Cdu di Angela Merkel e la prospettiva di un nuovo governo di coalizione stavolta senza i socialdemocratici il dato più rilevante di questo voto è l’avanzata del partito di estrema destra Afd che entra per la prima volta in Parlamento con il 13% dei voti. Se, da un lato, il Pd e il centrosinistra si interrogano sul proprio destino in patria e sulla necessità di recuperare consensi al di fuori delle larghe intese, (come ha suggerito Walter Veltroni sulle colonne del Corriere della Sera). Dall’altro il Movimento 5 stelle, dal suo nuovo profilo di governo, sembra temere un rilancio delle politiche di rigore e si candida ad essere “l’argine all’ultradestra”, parole del neoleader Luigi Di Maio.

“Non mi sfuggono le difficoltà e le preoccupazioni che possono emergere dal voto tedesco – ammette il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che ha avuto nel pomeriggio un colloquio con la Cancelliera Angela Merkel – anche se confido che Angela Merkel continuerà nel suo impegno europeista insieme a Francia, Italia e altri Paesi”.

Festeggia invece Matteo Salvini, leader della Lega, che si candida a rappresentare il malcontento e l’antieuropeismo in Italia: “è un voto di libertà, di futuro e di speranza per i giovani che chiedono regole e lavoro. Penso che sia un segnale positivo, per i tedeschi innanzitutto ma anche per l’Italia, perché i grandi inciuci e le grandi coalizioni nei grandi minestroni per obbedire alle richieste di Bruxelles e di Francoforte non valgono più”. Una lettura che in parte è condivisa ma con accenti negativi dall’ex segretario del Pd, Veltroni: “La Germania dimostra come la democrazia moderna abbia bisogno di alternanza, non di grandi coalizioni. La crisi del sistema democratico aumenta il bisogno di chiarezza, di velocità: e le grandi coalizioni non hanno queste caratteristiche”.

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani legge invece nel voto tedesco un’opportunità per il nostro paese: “offre all’Italia la possibilità di essere protagonista perché da domani la Merkel avvierà le trattative e guarderà a Macron”. Nei commenti politici si avverte anche l’ormai imminente campagna elettorale e perciò se a sinistra Mdp con Ciccio Ferrara suggerisce che “la risposta più efficace all’avanzata delle destre è la costruzione di un campo largo del centrosinistra che avanzi una proposta credibile di governo del Paese, in netta discontinuità con le politiche economiche di questi anni”. Dal lato opposto per Giovanni Toti, governatore ligure di Forza Italia, “il voto tedesco dimostra che le grandi coalizioni in Italia, per ricette e per numeri, non sono possibili”.