Al Senato si annuncia vita difficile per il ddl sui vitalizi

Anche in casa Pd si danno per scontate modifiche e ritorno alla Camera

SET 13, 2017 -

Roma, 13 set. (askanews) – La discussione in commissione al Senato è da oggi formalmente calendarizzata e a palazzo Madama inizialmente andrà avanti. Ma il ddl sui vitalizi dei parlamentari rischia il binario morto così come lo ‘Ius soli. Nel migliore dei casi, stando ai rumors di palazzo, la legge voluta fortemente da Matteo Renzi dovrà tornare nuovamente alla Camera, perché difficilmente i senatori si limiteranno a votare il testo uscito da Montecitorio. Qualcuno, come il senatore Pd Ugo Sposetti, è fin dall’inizio uscito allo scoperto spiegando che lavorerà per bloccare la legge. Ma, parlando con fonti del Pd e non, si ricava un giudizio quasi unanime: “Quel testo non va, rischia di essere incostituzionale, dovremo cambiarlo”.

La palla, peraltro, è in mano al presidente della commissione Affari costituzionali, quel Salvatore Torrisi di Ap la cui elezione lo scorso aprile per poco non provocò la crisi di governo. Sarà proprio Torrisi il relatore del provvedimento e anche in casa Pd danno per scontato che il testo uscito dalla Camera non passerà indenne in commissione al Senato. La prossima settimana inizieranno le audizioni dei presidenti emeriti della Consulta e di esperti (i primi nomi sono Giuseppe Tesauro, Giuliano Cazzola e Enzo Cheli, ma i capigruppo in commissione avranno tempo fino alle 13 di lunedì prossimo, 18 settembre per indicare altre personalità) e solo dopo si arriverà a definire il testo base sul quale lavorare. “Vedremo – spiega una fonte dem – se si partirà dal testo votato dalla Camera, emendato, o se servirà proprio un altro testo base. I giudizi di incostituzionalità sono tanti e se dalle audizioni viene confermato questo rischio, non potremo non tenerne contoà”. Nel mirino, in particolare, la questione della retroattività delle norme, che andrebbero a toccare diritti acquisiti. Potrebbe essere lo stesso Torrisi, quindi, a proporre un emendamento al testo uscito dalla Camera, alla luce delle audizioni. Quello che pare escluso, appunto, è che il Senato si limiti a votare la legge così come è uscita da Montecitorio.

Di fatto, dunque, appare molto probabile che il testo dovrà tornare alla Camera, che difficilmente potrà esaminarlo durante la sessione di bilancio. A quel punto, resterebbe solo lo scorcio di legislatura tra l’approvazione della legge di bilancio e le elezioni per varare la legge sui vitalizi. Che, comunque, potrebbe essere molto diverso da quello iniziale.