Sugli sgomberi la sindaca di Roma Virginia Raggi accusa tutti

"Il Comune ha fatto il suo dovere"

AGO 25, 2017 -

Roma, 25 ago. (askanews) – La sindaca di Roma Virginia Raggi in un lungo post su Facebook rivendica che il Comune “ha fatto fino in fondo il proprio dovere” nel caso dello sgombero dei rifugiati da via Curtatone, sottolineando che “abbiamo messo in campo tutte le nostre forze, offrendo accoglienza mediante la Sala Operativa Sociale (SOS)”.

“Un dovere che – ha sottolineato Raggi – non tutti hanno compiuto. Mi riferisco senza mezzi termini alla Regione che ha disatteso il decreto legge Minniti che la chiama direttamente in causa. Ma mi riferisco anche all’assenza di adeguate politiche nazionali”.

“In Italia l’accoglienza è ormai una vera e propria emergenza ma, piuttosto che affrontare la questione, stiamo assistendo a un vergognoso scaricabarile. C’è chi si indigna ma poi volta la faccia dall’altra parte. C’è ipocrisia”. Ha, tra le altre cose, scritto su FB la sindaca. “Mi riferisco – aggiunge Raggi – allo sgombero di via Curtatone a Roma. Un edificio occupato abusivamente e sottratto ad un gruppo di imprenditori. Mi riferisco a centinaia di uomini, donne e bambini finiti in strada senza un tetto. Questa è la conseguenza di anni di disinteresse, è il segno dell’inadeguatezza della attuale politica sull’immigrazione e sull’accoglienza”.

“La Prefettura – ha anche scritto Raggi – nei dati che ci ha comunicato il giorno dello sgombero non ha citato la presenza di 37 bambini. Siamo stati avvisati dello sgombero a poco più di 12 ore dall’inizio”.

Mentre assolve il comune. “Il Comune – così Raggi – di Roma ha compiuto fino in fondo il proprio dovere, attenendosi alla legge e offrendo un’alternativa alloggiativa a coloro che tra gli occupanti dello stabile ne hanno diritto: madri con bambini, anziani, disabili, tutti quelli che vengono definiti soggetti con fragilità”, rivendicando che “nei mesi scorsi abbiamo provato a fare un censimento per capire chi avesse diritto a ricevere assistenza ma agli operatori del Comune di Roma è stato impedito più volte di entrare nel palazzo dagli stessi occupanti”.

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