Orlando a Renzi:urge iniziativa Pd per garantire governi stabili

Non possiamo rassegnarci a votare con legge cheproduce governi instabilità. Centrosinistra insieme da Pisapia ad Alfano

AGO 13, 2017 -

Roma, 13 ago. (askanews) – “Le geometrie vengono dopo. Dico che non possiamo rassegnarci a votare con questa legge elettorale. Occorre ridurre le distanze nel centrosinistra, discutendo di proposte comuni con le altre forze della sinistra e le forze più moderate. Non voglio ripetere l’Unione che aveva difficoltà a governare, ma non mi rassegno all’ingovernabilità”. Il ministro Pd della Giustizia Andrea Orlando, capofila della minoranza interna dem torna a chiedere al segretario Matteo Renzi una iniziativa del partito di maggioranza relativa che, a partire dalla riforma della legge elettorale, favorisca e premi alleanze di governo larghe e stabili.

“Bisogna – dice Orlando in una intervista a la Stampa- rovesciare il ragionamento. Io partirei dal perseguimento dell’ interesse nazionale. Se votiamo con questa legge abbiamo l’altissima probabilità di non avere una maggioranza di governo. Il Paese sarebbe esposto a rischi di sistema. Mi sta particolarmente a cuore mettere in sicurezza tutto quello di buono che abbiamo fatto in questi anni. L’Italia non è la Spagna dove sono andati a votare tre volte e nonostante ciò l’economia è cresciuta. Noi abbiamo un debito pubblico molto più alto e siamo sempre esposti alla speculazione, con tutto ciò che ne consegue per le imprese, la vita concreta dei cittadini. L’Italia non può permettersi elezioni continue o governi precari”.

Orlando indica anche sue aspettative e richieste in vista della conferenza programmatica del Pd che il segretario Matteo Renzi riunirà ad ottobre. “Mi aspetto – sottolinera- la prosecuzione della lotta alla povertà e segnali chiari ai giovani e a chi ha sofferto di più le conseguenze della crisi. Per la prossima legislatura occorre immaginare un fisco intelligente che premi le imprese innovative e riduca le disuguaglianze. Dobbiamo indicare un’alternativa percepibile alla proposta della flat tax che accresce le disuguaglianze. Occorre mettere in campo proposte convincenti sugli investimenti pubblici. Senza la leva pubblica l’economia riparte in maniera troppo lenta”. Inoltre, “sono favorevole a rallentare l’innalzamento dell’età pensionabile verso i 67 anni”.

Quanto poi alla proposta di Renzi di alzare il deficit al 2,9% del Pil per finanziare un drastico taglio delle tasse, “la riduzione fiscale – avverte Orlando- non può essere generalizzata: va fatta in maniera progressiva a favore dei soggetti più in difficoltà”.