R. Lombardia: nostro modello vaccinazioni già attento a famiglia

L'assessore: nessun bambino rischia di non accedere ad asili

AGO 11, 2017 -

Milano, 11 ago. (askanews) – “La Lombardia ha già attivato un modello attento alle esigenze delle famiglie e rispettoso delle indicazioni contenute nella legge”. Lo ha affermato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, rispondendo alla richiesta del presidente della III Commissione Salute e Politiche sociali del Consiglio regionale, Fabio Rolfi, di adottare il modello della Regione Liguria, per l’attuazione del decreto Lorenzin sull’obbligatorietà dei vaccini.

“Sempre nella logica di un confronto costruttivo con le famiglie – ha ricordato l’assessore – lo scorso 3 agosto, abbiamo fornito indicazioni puntuali alle Ats/Asst affinché dessero ampio spazio di informazione sui propri siti web sulla tipologia di documentazione richiesta per legge e pubblicassero il modello di autocertificazione che i genitori dei bambini che frequentano nido e scuola dell’infanzia dovranno presentare entro il 10 settembre e quelli delle scuole dell’obbligo il 31 ottobre, mentre per chi non è in regola sarà sufficiente fornire la richiesta di appuntamento con i Centri vaccinali delle Asst. Quindi – ha proseguito il titolare regionale della Sanità – nessun bambino rimarrà tagliato fuori. Inoltre, per rendere ancora più agevole alle famiglie l’accesso alla documentazione richiesta, dal mese di gennaio 2018 sarà possibile scaricare, in tempo con la scadenza fissata per legge il 10 marzo, il certificato vaccinale, che avrà valore legale, direttamente dal fascicolo sanitario elettronico, attraverso la propria tessera sanitaria Cns o quella dei propri figli, evitando quindi code e disagi”.

“La strada dell’informazione e del convincimento delle famiglie – ha concluso Gallera- è sempre stata percorsa da Regione Lombardia che già da novembre dello scorso anno ha attivato una campagna di sensibilizzazione e il sito wikivaccini.com. Cosi come efficace si è rivelato l’invio ai pediatri dell’elenco dei nominativi dei loro assistiti non vaccinati, affinché avviassero un dialogo con le famiglie. Iniziativa che in un solo mese ci ha fatto recuperare quasi il dieci per cento di bambini non vaccinati e che andrà avanti grazie alla segnalazione sistematica che le Ats invieranno ai Pediatri di Famiglia in caso di loro assistiti non rispondano alle chiamate vaccinali”.