Grasso: a settembre riprenda dialogo per la riforma elettorale

"Su questo si gioca la credibilità dei partiti"

LUG 20, 2017 -

Roma, 20 lug. (askanews) – A giudizio di Pietro Grasso “sulla legge elettorale si giocherà la credibilità dei partiti da qui alle elezioni. Credo fermamente – ha osservato il presidente del Senato nel corso della tradizionale cerimonia del ventaglio in corso a palazzo Giustiniani – che due sentenze della Corte Costituzionale – che hanno dichiarato la parziale incostituzionalità di due leggi elettorali diverse – non possano da sole disciplinare la rappresentanza dei cittadini in Parlamento”.

“Le disomogeneità da superare – ha sottolineato – sono molteplici: al Senato sono ammesse le coalizioni fra le liste, mentre alla Camera no; le rispettive soglie di sbarramento sono notevolmente differenti, con conseguenze sulla diversità di composizione delle Camere; al Senato andrebbero introdotte le preferenze rispettando l’equilibrio di genere, così come previsto per la Camera; alla Camera è previsto il capolista bloccato e pluricandidato, mentre al Senato no; al Senato non è previsto alcun premio di maggioranza per le coalizioni, mentre alla Camera si, ma solo per la lista che ottenga il 40% dei voti”.

“Questi – è il monito della seconda carica dello Stato – non sono né tecnicismi da addetti ai lavori né minuzie da risolvere con un Decreto a fine legislatura: sono questioni che incidono sul principio costituzionale della rappresentanza e della sovranità popolare, e che vanno affrontate con grande serietà, responsabilità e la più ampia condivisione. Appare evidente che queste disomogeneità tra leggi elettorali possano generare troppe incertezze e il forte rischio di consegnare al Paese due Camere senza maggioranza o con maggioranze completamente diverse”.

“Auspico quindi – ha concluso Grasso – che da settembre riprenda, alla Camera o in Senato, il dialogo tra i Gruppi per dare al Paese una legge chiara e funzionale, che tenga nel giusto equilibrio il principio costituzionale della rappresentanza e l’esigenza politica della governabilità”.