Aggressione Milano, De Corato: autore doveva essere espluso

"Ma continuava a vivere qui come altri seimila clandestini"

LUG 17, 2017 -

Milano, 17 lug. (askanews) – “L’ennesimo accoltellamento di oggi in Stazione Centrale a Milano poteva essere fatale a un poliziotto e certifica che la zona ormai è diventata un luogo dove è meglio stare alla larga. I blitz non sono serviti a nulla”. E’ quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia, Riccardo De Corato, aggiungendo “la mia piena solidarietà all’agente delle forze dell’ordine ferito e a tutti gli agenti che ogno giorno vigilano su quello che ormai è diventato un luogo di accoglienza a cielo aperto di sbandati, presunti richiedenti asilo e clandestini che impunemente fanno quello che gli pare”.

“Adesso si è anche scoperto che il 31enne della Guinea ha gridato di voler morire per Allah, quindi si apre anche il dubbio sul terrorismo” ha proseguito De Corato, continuando “l’uomo era stato espulso ma continuava a vivere qui, come abbiamo sempre detto dei seimila clandestini che affollano Milano: abbiamo sempre chiesto dove andassero quelli a cui non viene riconosciuto lo status di profugo, che sono la grande maggioranza, e adesso abbiamo la risposta, girano indisturbati per la città e alcuni sono pure armati”.

“In stazione Centrale esiste un’emergenza che non è quella profughi ma l’incolumità dei cittadini che ogni giorno devono avventurarsi in mezzo a persone che potenzialmente potrebbero essere armate di coltello, per buona pace di tutte le misure antiterrorismo della città” ha aggiunto l’esponente della destra milanese, sottolinenado che “oggi se l’agente non avesse indossato il giubbotto antiproiettile, saremmo a piangere una vittima e non un ferito lieve, ormai l’assalto all’arma bianca sembra una costanze della più grande stazione di Milano”.

“Quindi, se i milanesi devono cercare dei responsabili per il degrado e la pericolosità della Centrale – ha concluso – possono andare a colpo sicuro a bussare alle porte di Palazzo Marino”.