Amministrative, a Parma la rivincita di Federico II sui 5 Stelle

Pizzarotti ancora sindaco dopo ballottaggio contro centrosinistra

GIU 26, 2017 -

Bologna, 26 giu. (askanews) – Vedete, tutto questo avrebbe potuto essere vostro, inveceà Certo, un consenso del 57,87% avrebbe fatto gola al Movimento 5 stelle che cinque anni fa considerava Parma come la Stalingrado d’Italia. Invece nella città emiliana amministrata per cinque anni da Federico Pizzarotti “il copione è cambiato”. Il reietto e tanto canzonato “Pizza” ha bruciato al ballottaggio di domenica lo sfidante del centrosinistra, Paolo Scarpa, riconquistando così il Comune per il secondo mandato. E’ la rivincita di “Federico II”, nella cui era i grillini non siederanno in Consiglio comunale avendo totalizzato appena il 3% delle preferenze alle amministrative. Il “modello” di Beppe Grillo, almeno qui, “non potrà tornare più”.

Pizzarotti non pensa ad altro, anche se nelle dichiarazioni ufficiali preferisce parlare della città, dell’esperienza della sua lista civica “Effetto Parma”, dei cinque anni precedenti “duri, durissimi”, tutti in salita, durante i quali c’era da dimostrare che un Comune con centinaia di migliaia di debiti lasciati dalla giunta di Pietro Vignali, dopo mesi di commissariamento, poteva rialzare la testa. Ma soprattutto durante i quali era necessario dimostrare che i Cinque stelle, oltre agli slogan, erano in grado di guidare le istituzioni e di amministrare i Comuni. Così è stato, ma solo grazie a Federico che per oltre metà mandato ha dovuto “lottare” a 360 gradi, contro lo scetticismo di cittadini e imprenditori, contro l’opposizione e contro il suo stesso movimento che gli ha voltato le spalle definitivamente dopo l’iscrizione nel registro degli indagati per una vicenda legata alle nomine al Teatro Regio. In realtà la questione era molto più “politica”.

“La linea dei Cinque stelle si è ridotta a una tifoseria a favore del capo – ha spiegato Pizzarotti -, si sono lasciati orientare solo dai sondaggi e hanno cominciato a escludere chi aveva una voce critica, chi non dava sempre e solo ragione al Blog”. La fine del rapporto si annusava da tempo e si è formalizzata lo scorso autunno con la decisione del sindaco di abbandonare il movimento.

“Abbiamo dimostrato di essere capaci di cambiare il passo, di lasciarci alle spalle i debiti e le fatiche – ha commentato quando non era ancora concluso il conteggio delle schede, ma il risultato era già chiaro -. Adesso siamo maturi e noi potremo rappresentare quello che avrebbe potuto fare il M5s. Tanti ora staranno guardando a questi risultati e tanti si staranno mangiando le mani, ma la storia passa solo una volta”.

La storia a Parma ha il sapore della rivincita per Pizzarotti, che in Consiglio comunale sarà scortato da 20 consiglieri della sua lista civica. Molto più amara per il centrosinistra che è arrivato al ballottaggio (il distacco tra Scarpa – sostenuto da Pd, Parma Protagonista, Parma Unita Centristi – e il sindaco uscente era di circa 1.500 voti al primo turno) ma non è andato oltre al 42% delle preferenze, in una giornata in cui l’affluenza ha fatto registrare un altro record negativo sotto il 50% (45,17% per la precisione).

Il Pd dovrà ancora una volta sedersi a riflettere sul perché da oltre vent’anni non sia in grado di esprimere un candidato vincente, dopo l’esperienza civica del civico Ubaldi, dopo i fatti giudiziari che hanno buttato al tappeto Vignali, dopo cinque anni di lotte interne ai Cinque stelle. Il Pd qui a Parma ha litigato alle primarie e la base ha risposto premiando Scarpa, un candidato senza tessera del partito. Non sufficiente a spostare l’attenzione dei cittadini dalle “conquiste” di Pizzarotti e dal suo programma che sarà per la maggior parte rivolto all’edilizia scolastica e ai quartieri.

Non può gioire nemmeno il centrodestra a Parma, ammaccato per le vicende giudiziarie che hanno coinvolto diversi suoi esponenti negli anni precedenti. Nonostante negli ultimi giorni si sia registrato l’endorsement di Forza Italia, Fratelli d’Italia e della Lega Nord a Pizzarotti. “Come fortemente da FdI-An auspicato – ha scritto Giorgia Meloni -, i cittadini di Parma non si sono fidati del centrosinistra e hanno impedito che il Pd e i suoi poco credibili alleati potessero affermarsi a Parma”.

Pat/Int9