Alla Camera l’ultimo saluto a Rodotà. Gentiloni: un esempio

Napolitano: tra di noi una bella amicizia. Boldrini: profondo dolore

GIU 24, 2017 -

Roma, 24 giu. (askanews) – Si è aperta sabato pomeriggio e proseguirà anche domenica, a Montecitorio, la camera ardente di Stefano Rodotà. Alla presenza della presidente della Camera, Laura Boldrini, i familiari del giurista scomparso venerdì hanno accolto sala Aldo Moro numerose personalità e cittadini comuni venuti a rendere omaggio a Rodotà.

Tra i primi ad arrivare il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’attore Fabrizio Gifuni. E poi i parlamentari di Sinistra italiana Nicola Fratoianni e Loredana De Petris, Stefano Fassina, il deputato del Pd Gianni Cuperlo, il senatore Pd Vincenzo Vita, la deputata M5S Laura Castelli. Presente anche Giuliano Amato.

Stefano Rodotà è stato “un esempio di vita – ha detto Gentiloni – Professore, divulgatore, parlamentare straordinario. Un esempio di vita e di una vita dedicata alla libertà e al buon esempio per i tantissimi giovani che con lui hanno lavorato. Credo meriti il ricordo di tutto il paese”.

Stefano Rodotà è stato “un uomo delle istituzioni che non si è mai stancato di parlare del diritto di avere diritti”, ha sottolineato Boldrini esprimendo “profondo dolore”.

Commosso il ricordo di Giorgio Napolitano, che ha definito “una cosa bella” l’amicizia che lo legava a Rodotà. “Le nostre posizioni – ha ricordato l’ex capo dello Stato – si erano allontanate da tempo. Poi c’è stato il confronto duro per il referendum sulla riforma costituzionale, ma entrambi, di comune accordo, siamo sfuggiti a qualsiasi sollecitazione per un incontro diretto tra noi che fatalmente rischiava di diventare uno scontro. Bisogna saper preservare l’amicizia”. Alle nuove generazioni, ha detto ancora il presidente emerito della Repubblica, di Rodotà “deve rimanere l’esempio della sua funzione di Garante della privacy, rimasta una delle prove più belle della sua vita e che faceva parte del suo universo, quello dei diritti civili, che aveva poi contribuito a fondare in una vera e propria Carta europea”.

“Ci lascia un vero signore, Stefano Rodotà. Sono molti – ha scritto su Fb il leader M5s Beppe Grillo – gli aggettivi che potremmo usare, finiremmo comunque con insigne. Il mio ricordo va allora alla persona, a quando mostrò una saggia quiete persino immediatamente dopo essere stato tradito dai suoi. Era il 2013, senza incensi lo abbiamo voluto presidente della repubblica. Sarebbe stato diverso il corso della politica in questo Paese se Napolitano fosse stato sostituito da una persona così: è ancora più triste parlare di qualcuno che ha fatto così tanto per un Paese senza memoria”.