Inchiesta firme false, deputato Ars Ciaccio si dimette

"Il mio rinvio a giudizio rischia di danneggiare M5s"

GIU 23, 2017 -

Roma, 23 giu. (askanews) – “Stop. Il mio cammino all’interno delle istituzioni finisce qui. Continuerò a sposare, come prima e più di prima, la causa del Movimento 5 Stelle e della Sicilia, ma fuori dal Parlamento. Nei prossimi giorni formalizzerò le mie dimissioni da sala d’Ercole”. Lo scrive sul suo blog il deputato dell’Ars Giorgio Ciaccio (M5s) rinviato a giudizio per l’inchiesta sulle firme false.

“Un rappresentante della massima Istituzione regionale – ricorda – diceva Paolo Borsellino, ‘non deve soltanto essere onesto, ma deve anche apparire tale’. Cosa che il mio rinvio a giudizio rischia di compromettere, proiettando ombre sul mio operato futuro e rischiando di danneggiare il progetto politico del Movimento 5 Stelle, che ho rappresentato con onore all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana. Chi mi conosce e, soprattutto conosce la mia storia personale, sa chi sono e che tipo di lavoro istituzionale ho portato avanti in questi quasi cinque anni, come portavoce del Movimento 5 Stelle e sa che ho sempre posto al centro delle mie battaglie il bene collettivo e la salvaguardia delle istituzioni. Attorno a questi aspetti ho costruito un percorso di coerenza etica che ha avuto lo scopo di gettare le basi per costruire un modello virtuoso di gestione della cosa pubblica per le generazioni future. Di tutto ciò vado profondamente fiero”.

“Sono fiero anche di avere trovato – sottolinea Ciaccio – attorno a me 13 splendidi compagni di viaggio, con i quali ho condiviso e portato avanti un progetto politico strepitoso, che si è contrapposto costantemente ad un sistema politico/amministrativo marcio ed a tratti corrotto da interessi personali o di potere. Sono stati per me anni di grande fatica, di rinunce, di sacrifici, di tempo sottratto alla mia attività ed alla famiglia, ma ripagati dalla soddisfazione di ascoltare, parlando con la gente e stando tra la gente, i risultati del mio stesso lavoro. Ora, però, mio malgrado, devo fermarmi. Nonostante il regolamento interno del Movimento non preveda le dimissioni, penso sia doveroso fare un passo indietro. O meglio, di lato come direbbe Beppe Grillo. Sarò, infatti, sempre a fianco dei ragazzi che si stanno spendendo per questo grande progetto politico di rivoluzione culturale”.