Addio a Rodotà, fu il primo Garante per la Privacy

Si è spento a Roma all'età di 84 anni

GIU 23, 2017 -

Roma, 23 giu. (askanews) – È morto a Roma all’età di 84 anni Stefano Rodotà, giurista, politico, studioso, figura di spicco della cultura italiana. Era nato a Cosenza, nel 1933, ma si era trasferito a Roma dove si era iscritto alla facoltà di Giuirisprudenza dell’Università “La Sapienza” dove si era laureato nel ’55.

Dopo aver fatto parte del Partito Radicale, nel 1979 entra in Parlamento come indipendente nelle liste del Pci. Sarà poi rieletto nel 1987 e nell’89 approda al Parlamento europeo e aderisce al Pds tra le cui file viene nuovamente eletto nel 1992. Nel 1997 Stefano Rodotà diventa il primo presidente dell’Authority per la Privacy (Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali), mentre l’anno successivo prende in carico la presidenza del Gruppo di Coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza della Ue: la abbandonerà nel 2002.

Con la morte di Rodotà la politica italiana perde un sicuro punto di riferimento. Una personalità talmente forte e significativa da concorrere alla presidenza della Repubblica. Rodotà è stato infatti candidato non eletto per l’elezione del Presidente della Repubblica Italiana nel 2013. È stato votato dal Movimento 5 Stelle (che lo ha proposto dopo una votazione in rete tra i suoi iscritti), da Sinistra Ecologia Libertà e da alcuni parlamentari del Partito Democratico. Alla fine però gli accordi politici hanno portato all’esclusione di Rodotà e alla rielezione – primo caso nella storia repubblicana – del presidente uscente, Giorgio Napolitano.

Lascia la moglie Carla e due figli.

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