Scontro su Consip, opposizioni e Mdp a Pd: il caso non è chiuso

Domani mozioni in Senato. Orfini: "Meccanismi quasi eversivi contro Renzi"

GIU 19, 2017 -

Roma, 19 giu. (askanews) – Le opposizioni non mollano l’assedio al Pd sul caso Consip, ma i Dem considerano chiusa la vicenda e, anzi, con il presidente Matteo Orfini, passano al contrattacco. “C’è un’indagine in corso che sta rivelando sorprese, con meccanismi quasi eversivi, con pezzi di apparati dello Stato che falsificano le prove per cercare di fare arrestare il padre dell’ex premier, una roba abbastanza enorme di cui si parla poco”, ha denunciato oggi Orfini. Assicurando che “io credo a Lotti, sono sicuro della sua buona fede”.

Domani il caso arriva al Senato, con una serie di mozioni, ed è facile prevedere uno scontro acceso. Le dimissioni del presidente Luigi Ferrara e dell’altro membro del cda della società controllata dal Tesoro Marialaura Ferrigno hanno provocato la decadenza dell’intero consiglio di amministrazione. Per questo, secondo il Pd, le mozioni a Palazzo Madama (compresa la propria per il rinnovo dei vertici) sono da considerarsi “superate”. “A nostro giudizio le mozioni sulla Consip previste domani in Senato non hanno più molto senso”, spiega il senatore renziano Andrea Marcucci, che poi attacca il Movimento 5 stelle. “Si è già votata – ricorda – una mozione di sfiducia contro il ministro Lotti e l’aula l’ha sonoramente bocciata. E da allora non sono emersi fatti nuovi. I Cinque Stelle continuano con il loro incredibile garantismo a fasi alterne”. Questa è la linea del Pd, che domani chiederà quindi di non tenere la discussione, nella convinzione che “è solo un attacco politico contro Lotti”, spiega una fonte Dem.

Ma la decisione spetterà al presidente del Senato Pietro Grasso, che ha annunciato che “si discuterà in aula”. Anche perchè le varie mozioni, compresa quella del Pd, sono state modificate, proprio tenendo presenti le novità rappresentate dalle dimissioni. E su Grasso le opposizioni vanno in pressing. “Non è tollerabile – accusano i capigruppo M5s di Camera e Senato Roberto Fico e Carlo Martelli – che Pd e governo scarichino l’Ad Consip, Luigi Marroni, accusatore del ministro dello Sport, nel tentativo di evitare la votazione a Palazzo Madama sulla rimozione dei vertici Consip, e mantengano però la poltrona dell’accusato e braccio destro di Matteo Renzi, coinvolto nella vicenda giudiziaria. Luca Lotti dovrebbe avere la decenda di dimettersi immediatamente”. Sulla stessa linea Mdp che ha depositato una mozione in cui si chiede anche di “valutare la sospensione delle deleghe al ministro dello Sport Luca Lotti fino al chiarimento della vicenda che lo vede coinvolto”.

E se Gaetano Quagliariello, autore di una delle mozioni, parla di “una commedia degli equivoci che ha fatto esplodere le contraddizioni del Pd” percui ora “un dibattito parlamentare sarebbe utile per fare chiarezza”, Forza Italia, con Maurizio Gasparri, chiede di discutere le mozioni senza “nessuna esitazione” anche perchè “non si capiscono le preoccupazioni del presidente Grasso che non si dice certo del calendario dei lavori d’Aula”. Una mozione, oggi, è stata presentata anche dalla Lega che chiede “chiarezza” all’esecutivo.

Ma la vicenda Consip non è l’unica che, nelle prossime ore, potrebbe mettere il Pd sulla graticola, esposto al fuoco incrociato delle opposizioni. Alla Camera, tra domani e mercoledì, arriverà anche la proposta di istituzione di una commissione di inchiesta sul sistema bancario, già approvata dal Senato. “Il contenuto delle nuove intercettazioni telefoniche, pubblicate dalla stampa, tra il padre della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Maria Elena Boschi, e l’ex direttore generale di Veneto Banca, evidenzia ancora una volta la necessità che il Parlamento faccia chiarezza sulle vicende che hanno coinvolto Banca Etruria”, attaccano i deputati di Alternativa Libera Massimo Artini e Samuele Segoni. Ma ancora Orfini assicura che “sicuramente la Boschi, nella sua funzione di governo, non è intervenuta a sostegno dei vertici di Banca Etruria, come dimostrano gli atti di governo”.

La proposta dovrebbe avere il via libera definitivo. “Anche se ormai – fa notare un esponente Dem – tra costituirla e avviare i lavori, contando la pausa estiva e quella di Natale, prima della fine della legislatura c’è veramente poco tempo”.