A Roma in migliaia per la festa dell’orgoglio gay

Il cartello di un musulmano: "Allah ama l'uguaglianza"

GIU 10, 2017 -

Roma, 10 giu. (askanews) – Migliaia di persone hanno partecipato questo pomeriggio alla 24esima Parata del Roma Pride, la marcia pacifica e gioiosa che dal 1994 sfila per le vie della Capitale per la rivendicazione dei diritti delle persone lgbtqi (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersessuali). La manifestazione, animata anche da 15 carri allegorici, colorati e rappresentativi della comunità lgbtqi e non solo, è partita verso le 16 da piazza della Repubblica e ha raggiunto verso le 19 via dei Fori Imperiali. Alla sfilata hanno partecipato anche rappresentanti dell’Ambasciata del Canada, del QuebeC, di Australia, Spagna, Regno Unito, Germania e dell’Unhcr. Emblematico un cartello mostrato da un ragazzo musulmano con su scritto “Allah loves equality” (Allah ama l’ugaglianza, ndr).

Una sfilata che, con orgoglio e determinazione, rappresenta il momento più alto di visibilità di una comunità che richiede da anni l’uguaglianza di diritti e che lo fa nel modo che le è più congeniale, con una marcia festosa, colorata, pacifica e carica di richieste alla politica e alle Istituzioni, in condivisione con l’intera città. Anche quest’anno il Coordinamento Roma Pride ha chiesto agli organizzatori dei Carri in parata di non utilizzare schiume e bolle di sapone ma di essere per quanto possibile ecosostenibili, usando quindi solo ed esclusivamente materiale ecologico, come ad esempio coriandoli di carta riciclata.

Tra i carri che hanno animato il pomeriggio del pride a Roma quello del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, in tema con la campagna di comunicazione di quest’anno, con tutte le volontarie e i volontari che indossano la maglietta con lo slogan “Scopriamoci – Corpi senza confini”; il carro Degender – Communia, in rappresentanza dei collettivi e degli spazi sociali della capitale, dell’universo composito dell’occupazione e dell’autogestione, del femminismo, del trans femminismo e del mondo queer; il carro Muccassassina, “We are the wonderland”.