Strage Manchester, in consiglio Lombardia un minuto di silenzio

Cattaneo: ribadiamo la ferma condanna a terrorismo e violenza

MAG 23, 2017 -

Milano, 23 mag. (askanews) – “Non vogliamo anestetizzarci al dolore, non pensiamo sia inutile condannare una volta di più questi episodi di violenza e di morte. Vogliamo, anzi, ribadire che la nostra visione è differente, che la violenza non è mai la risposta. Si tratta dell’attentato peggiore avvenuto nel Regno Unito, che pure ne ha subiti molti, a partire da quello dal 7 luglio 2005. Questo ci ricorda da quanto tempo dura la battaglia contro il terrorismo che si ispira al fondamentalismo islamico”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, ha aperto la seduta consiliare invitando l’Aula a un momento di riflessione e a un minuto di silenzio ricordando quanto accaduto ieri sera a Manchester.

“Il Consiglio – ha aggiunto Cattaneo – si stringe attorno ai famigliari delle vittime, a tutto il popolo britannico, e invierò un messaggio all’ambasciatore e al console a Milano per esprimere la vicinanza di tutta l’assemblea. Il Consiglio regionale ribadisce una volta di più la ferma condanna del terrorismo, proprio in una giornata che per il nostro Paese ha un valore emblematico, in cui si celebra la giornata della legalità che il Parlamento ha voluto istituire in ricordo di un altro tragico evento, accaduto esattamente 25 anni fa, la strage di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. Un attentato cui seguì, due mesi dopo, in un barbaro attentato, l’assassinio del magistrato Paolo Borsellino. I due magistrati sono diventati l’emblema della lotta alla mafia, una lotta condotta dallo Stato e nella coscienza delle persone. Il loro sacrificio ha contribuito a risvegliare le coscienze di molti siciliani e di tanti italiani e anche di noi lombardi: abbiamo iniziato ad accorgerci che questo fenomeno della mafia non era lontano da noi ma aveva cominciato a diffondersi anche nel nostro territorio. Oggi ne siamo più consapevoli”.

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