Brexit,Gentiloni al Parlamento:gli inglesi amici,nessuna vendetta

Uscita Gb da Ue, Italia rischia poco. Opportunità per Milano. Centrodestra spaccato nel voto: ok Governo a testo Fi. No a Lega e Fdi

APR 27, 2017 -

Roma, 27 apr. (askanews) – L’Italia è e resta “amica e alleata” del Regno Unito e considera “un grave errore” l’idea che qualcuno nei 27 paesi membri dell’Unione europea ha in mente di usare i negoziati sulla Brexit per “punire” la Gran Bretagna “con una vendetta esemplare” che sia “di insegnamento ad altri paesi che coltivassero l’idea di uscire dall’Europa”. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha spiegato oggi in Parlamento, prima alla Camera poi al Senato, l’atteggiamento che il governo del nostro paese terrà durante il negoziato per l’uscita di Londra dall’Europa in seguito al referendum dello scorso anno.

Un negoziato “molto complicato” – il premier non lo nasconde – ma che deve portare a un accordo “giusto ed equo”. Un negoziato che, ha spiegato Gentiloni, si svolgerà in due fasi, “una prima nella quale si negoziano le modalità del recesso e una seconda fase nella quale si definisce il quadro nuovo dei rapporti tra Gb e Ue”. Il consiglio europeo straordinario di sabato sulla Brexit, ha annunciato Gentiloni, approverà “un documento con le linee guida” di questo negoziato, “documento la cui condivisione si sta perfezionando in queste ore tra i 27” e darà “un mandato a una delegazione guidata da Michel Barnier, ex Ministro francese”.

Tra le priorità del negoziato con la Gran Bretagna “anche nella fase immediata”, ha spiegato Gentiloni, c’è “il destino dei cittadini dei diversi paesi Ue che attualmente risiedono nel Regno Unito: si tratta di 3 milioni e 500mila cittadini europei e noi abbiamo il dovere e il diritto di pretendere per i nostri concittadini diritti e tutele amministrative certe immediatamente applicabili non discriminatorie e basate sul principio di reciprocità con i cittadini britannici che vivono in altri paesi dell’Ue”.

Tuttavia, ha ammesso Gentiloni, “l’Italia non è tra i Paesi più colpiti, più a rischio” dopo la Brexit. Anzi la Brexit “apre per l’Italia alcune opportunità sul piano economico e finanziario e offre l’opportunità di competere nella ridislocazione di alcune grandi agenzie europee che hanno sede a Londra”. Il premier ha ricordato che “Milano si candida e il governo è pienamente impegnato a sostenerla con l’incarico al professor Moavero Milanesi di seguire il dossier. Penso abbia ottime chance per le sue caratteristiche di ospitare questa grande agenzia europea del farmaco. Ce la possiamo giocare”.

Il presidente del Consiglio ha infine avvertito che “il quadro dei nuovi rapporti con il Regno Unito non potrà essere caratterizzato da un mercato unico à la carte che verrebbe concesso agli inglesi” perché “il mercato unico è una straordinaria risorsa” e “non si può immaginare che qualcuno decida di questa enorme risorsa di prendere ciò che gli interessa, cioè la parte economica e finanziaria, e chiudere su ciò che non gli interessa, cioè la libera circolazione delle persone. La conclusione dei negoziati con la Gran Bretagna non potrà che ridefinire questi rapporti e non potrà essere una conclusione che tiene il mercato unico togliendone alcuni pezzi sgraditi al governo di Londra”.

Il voto sulla relazione di Gentiloni ha spaccato soprattutto il centrodestra. La Camera, con parere favorevole del Governo ha approvato le mozioni della maggioranza Pd-Ap( 308 i sì, 98 i no 98, 2 gli astenuti), quella di Sc e anche quelle di Forza Italia (316 sì, 96 no e 3 astenuti) e Sinistra Italiana. Mentre sono state respinte con parere contrario quelle di Lega e Fratelli d’Italia.