Napoli, 10 apr. (askanews) – Riguardo ai motivi per i quali non è stato usato il “lanciafiamme” sul Pd partenopeo (dopo la debacle alle scorse comunali) Matteo Orfini non ha dubbi: la domanda non va posta a lui ma all’ex segretario. “Questo lo dovete chiedere a Renzi non a me” replica ai cronisti partenopei ricordando che all’epoca non era lui alla guida del Pd.
“Ora sono reggente, ma non spetta a me – aggiunge – Se Renzi tornerà a dirigerlo farà le sue valutazioni”. Quanto al fatto che per il partito napoletano alcune vicende siano state vissute come calate dall’alto: “Non sempre si risolve tutto da Roma, credo ci sia anche bisogno di un salto di qualità e di un scatto di orgoglio da parte di chi vive il partito in questa città ma soprattutto da parte di quella parte di città che non ha più fiducia in noi”.
L’attualità prospetta una visione diversa considerando che “ora c’è il congresso e le decisioni verranno prese dal gruppo nazionale. Certo – ammette – le difficoltà vanno affrontate” e sottolinea che è un dato di fatto che “parte dell’elettorato che vorrebbe votarci quando si parla di Napoli non ci vota. Credo che questo non sia un problema non degli elettori, ma del Pd e il Pd deve farsi carico di affrontarlo.