Cattaneo: dobbiamo costruire un’Europa dei popoli e delle regioni

Abbandonare via del centralismo e della burocrazia

MAR 28, 2017 -

Milano, 28 mar. (askanews) – “Ho molte critiche da fare all’Europa di oggi – ha detto il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, aprendo col suo intervento la Sessione europea consiliare, – e sono fermamente convinto che occorre abbandonare la via del centralismo e della burocrazia, sulla quale sono state costruite le istituzioni comunitarie soprattutto negli ultimi trent’anni. Eppure sono e resto europeista, convinto in questo dai benefici che l’unificazione ha portato a tutti i cittadini dell’Unione, che pure in questo momento dimostrano disaffezione e una sfiducia dilagante. Ricordo allora innanzitutto i 70 anni di pace, la libertà di movimento e di circolazione, i 2,6 miliardi di risorse trasferite alla Lombardia per il suo sviluppo”.

Il presidente Cattaneo ha elencato dati e fatti. “Non si riflette abbastanza – ha detto – su alcuni numeri. Per esempio, che dal 1960 ad oggi il pil pro capite europeo è cresciuto del 33% in più rispetto a quello degli Stati Uniti. Oppure che, come Lombardia, esportiamo per 110 miliardi e importiamo per 115 miliardi. Come cittadini abbiamo contratti e mutui in euro. Siamo pronti a sopportare la forte inflazione che l’uscita dall’euro procurerebbe? Siamo pronti a rinunciare ai voli low coast, al roaming a costo zero, al progetto Erasmus, ai confini aperti e ai tanti vantaggi dell’unificazione?”

“Dobbiamo cambiare l’Europa – ha concluso Cattaneo – partendo dalle origini, dalla spinta ideale dei padri fondatori che pensavano a un’Europa dei popoli. E tocca alle Regioni costruire un’Europa alternativa al centralismo e alla burocrazia, un’Europa che ritrovi la sua anima. E’ questo il compito storico che le Regioni e le autonomie devono assumersi: non abbiamo il diritto di rubare ai giovani il sogno di un’Europa diversa”.