Salvini liquida Bossi: “E’ contro la storia”

E' fuori dal partito? "Chiedete a lui, è l'ultimo dei miei problemi"

MAR 22, 2017 -

Milano, 22 mar. (askanews) – “Mi spiace per Bossi che è contro la storia e contro la gente che gli vuole bene. Però… vabbé, amen”. Non è mai stato così esplicito, Matteo Salvini, nei confronti del fondatore della Lega Umberto Bossi, rimasto, unico del Carroccio, in aula a Montecitorio per la seduta solenne per il sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, con il resto dei parlamentari leghisti fuori per rimarcare le distanze “con i nemici del Paese Monti, Napolitano, Prodi, Boldrini”. Bossi, poco prima, aveva spiegato così la sua scelta: “Volevo sentire. Meglio sentire le cose, così sei in grado di ragionarci sopra”.

La frattura già evidente nei mesi scorsi si è conclamata, con Salvini che ha deciso di archiviare la questione Bossi. A chi gli ha chiesto se con lo strappo odierno il fondatore del Carroccio è di fatto fuori dal movimento, Salvini ha rimandato la palla al di là dello steccato: “No, no, parlo di cose più importanti. Poi, se volete, chiedete a lui”. Poi, a domanda diretta, ha escluso rischi di divisioni nella base per le divergenze tra i due. “Non esiste nessuna spaccatura”, si è limitato a replicare in un incontro con i giornalisti convocato davanti al Comune di Milano. In un’altra intervista ha aggiunto: “Il problema se lo porrà Bossi, nel senso che tutti i militanti e tutti gli elettori ci stanno sostenendo”, e ha poi rimarcato il concetto: “Sabato vado a Lampedusa e stiamo preparando tante iniziative. Quindi chi va e chi viene è l’ultimo dei miei problemi”. Come dire: Bossi dica quello che vuole, politicamente esprime una posizione tutta sua. Io vado avanti per la mia strada.

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