Primo sì (con fiducia) a riforma penale, cosa prevede in 7 punti

Via libera dal Senato con 156 sì, 121 no e un'astensione, passa a Camera. Cambiano tempi indagini, intercettazioni, prescrizione, regime penitenziario

MAR 15, 2017 -

Roma, 15 mar. (askanews) – L’aula del Senato, con 156 voti favorevoli, 121 contrari e 1 astenuto ha approvato la fiducia posta dal governo sul ddl di riforma del processo penale che passa ora alla Camera per il via libera definitivo. Al Senato, infatti, l’ok alla fiducia al governo comporta anche l’approvazione nel merito della legge a cui il governo lega la sua sopravvivenza.

Il primo via libera alla riforma della giustizia penale fortissimamente voluta dal ministro della Giustizia Andrea Orlando arruva dove tre anni di tensioni nella maggioranza, soprattutto con i centristi di Ap. Che la fiducia posta al Senato ha sopito ma che sono pronte, almeno parzialmente, a riproporsi nel prossimo esame a Montecitorio. Orlando conta in una rapida calendarizzazione alla Camera, determinato a portare a casa l’approvazione alla riforma che delega al governo la sua attuazione entro tre mesi dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La riforma della giustizia penale approvata da palazzo Madama interviene su diversi istituti fondamentali del sistema di giustizia italiano. Sette sono le riforme più significative.

PIU’ CONTROLLO E POTERE CAPI PROCURE SU ISCRIZIONE NOTIZIE DI REATO – Il Procuratore Capo avrà per legge il “potere-dovere” di far rispettare o le regole su garanzie e riservatezza dell’iscr izione di notizie di reato sul registro del proprio ufficio.

INDAGINI PRELIMINARI PIU’ BREVI – Si riduce da sei a tre mesi per altri tre la durata massima delle indagini preliminari. Con la sola eccezione delle inchieste sui reati di mafia e terrorismo che potranno durare fino a 15 mesi.

PENE PIU’ DURE CONTRO FURTI E RAPINE IN CASA, SCIPPI E VOTO DI SCAMBIO MAFIOSO – Passa da uno a tre anni la condanna minima per topi di appartamento e scippatori. Da uno a quattro anni quella per i rapinatori. La reclusione prevista per sanzionare il voto di scambio politico-mafioso passa da sei a dodici anni.

STRETTA E TAGLIO BUDGET SULLE INTERCETTAZIONI – Budget dimezzato e aumento delle garanzie di privacy a tutela di persone indagate e ancor più per quelle estranee alle indagini ma le cui conversazioni risultano casualmente intercettate. Nelle richieste di arresto o di altre misure cautelati al Gip il Pubblico ministero dovrà escludere dalle risultanze di intercettazioni allegate ogni conversazione contenente dati sensibili e tutte quelle non utili ai fini processuali, a cominciare da conversazioni da quelle di persone occasionalmente intercettate perchè estranee all’inchiesta. Viene circoscritto alle inchieste sui soli reati di mafia e terrorismo il ricorso al “trojan”. E’ introdotta la reclusione fino a 4 anni chi diffonde registrazioni di conversazioni tra privati captate fraudolentemente per infangare la reputazione degli intercettati. Non è però punibile chi pubblica intercettazioni che costituiscono prove in un processo o si tratta di giornalisti che si riconosce abbiano esercitato con quella pubblicazione il diritto di cronaca.

TRE MESI AL GOVERNO PER ATTUARE LA DELEGA CON DECRETI SU INTERCETTAZIONI – Il governo viene obbligato dal Parlamento a emanare i decreti per attuare la riforma delle intercettazioni entro tre mesi dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale.

PRESCRIZIONE FERMA 18 MESI PER OGNI GRADO DI GIUDIZIO – Il decorso della prescrizione del reato in caso di sentenza di condanna viene sospeso fino a 18 mesi per il primo e il secondo grado d igiudizio. In caso di proscioglimento o quando una sentenza viene annullata o sospesa la prescrizione ricomincia a decorrere come sempre.

RIFORMA PENITENZIARIA: PIU’ BENEFICI, AIUTI A DETENUTE MADRI, LAVORO IN CARCERE, PIU’ ASSISTENZA PSICHIATRICA – La riforma delle norme penitenziarie della delega penale facilita l’accesso ai benefici carcerari per i detenuti di buona condotta, migliora le agevolazioni e le tutele per le detenute madri, aumenta le opportunità di lavoro retribuito nel corso della detenzione, potenzia l’assitenza psichiatrica ai detenuti malati, favorisce l’esercizio dei diritti civili in carcere, l’integrazione dei detenuti stranieri, il rispetto del pluralismo e della libertà di culto religioso.

OSPEDALI PSICHIATRICI DEFINITIVAMENTE CHIUSI, ARRIVANO LE REMS- Con l’esercizio della delega penale la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici diventa operativa, con l’abolizione dei manicomi giudiziari. Dovranno diventare operative le “Rems”: residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza per i detenuti affetti da disturbi psichici conclamati. Mentre dovranno essere istituite sezioni specializzate dentro gli istituti penitenziari per i detenuti affetti da infermità mentali parziali o sopravvenute dopo i delitti commessi.