“Grillo non è responsabile dei post sul suo blog” (parola di avvocato)

"Nelle community ognuno è responsabile di quello che scrive"

MAR 15, 2017 -

Roma, 15 mar. (askanews) – Non esiste una normativa sui blog che non sono equiparati a testate giornalistiche e in quanto tali non hanno direttori responsabili. Per cui Grillo non ha tutti i torti nello scaricare le responsabilità rispetto a post non firmati sul suo blog. L’avvocato Bruno Del Vecchio, legale presso l’Associaziona stampa romana, interpellato da Askanews, commenta così la polemica rilanciata da Repubblica sul presunto contenuto diffamatorio di alcuni post contro il Pd.

“Oggi – sottolinea Del Vecchio – la gente fa un sito e dice che è un blog. Questo perché non c’è nessuna normativa a riguardo e quindi uno pensa che può fare di tutto. Siamo di fronte a una situazione molto confusa mancando una normativa di riferimento.

Nel caso specifico bisognerebbe vedere cosa Grillo ha scritto.

Capire come è strutturato il suo sito. A volte la testata, proprio per sfuggire alle norme, non viene registrata. Non so se questo è il caso di Grillo perché non conosco come è strutturato il suo blog. Tuttavia ci sono delle sentenze sui blog che hanno stabilito alcune cose in contrapposizione tra loro rispetto al fatto che il blog sia o meno una testata giornalistica. La Cassazione però lo ha escluso”.

“Questo – aggiunge – significa che se uno scrive in un blog e qualcuno lo denuncia per il contenuto del suo post, ne risponde solo lui in quanto autore, non il proprietario del blog o chi lo gestisce. In questo Grillo non ha torto. Questo non significa che i post non siano attaccabili ma occorre comunque risalire a chi lo ha scritto, nel caso in cui questo non sia firmato. Per i siti di notizie equiparati a testate giornalistiche, esiste un direttore responsabile che ne risponde. Se si viene diffamati da un blog, si fa denuncia alla polizia postale che cerca di risalire all’autore del post. Ma il gestore del blog, che non ha un direttore responsabile, non è responsabile a meno che non ci sia un concorso nella pubblicazione. Per cui, ad oggi non essendoci una normativa ad hoc non si può dire che Grillo ha torto”.

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