Parisi: inutili referendum Lombardia-Veneto, pura propaganda

"Serve federalismo fiscale, non slogan mediatici"

MAR 13, 2017 -

Roma, 13 mar. (askanews) – “Abbiamo bisogno di federalismo fiscale, non di altri referendum. Renzi ci ha fatto perdere un anno dietro ad un referendum inutile e divisivo. Il referendum proposto dai Presidenti del Veneto e della Lombardia rischia di farci fare la stessa fine. Impegnare l’opinione pubblica veneta e lombarda su un Referendum consultivo senza nessun effetto pratico. Pura propaganda. Oggi abbiamo bisogno di risposte da parte della politica, non campagne mediatiche e slogan”. Lo scrive su Facebook Stefano Parisi (Energie per l’Italia), a proposito dei referendum promossi dai governatori leghisti Roberto Maroni e Luca Zaia.

“L’appoggio di alcuni partiti del Centro Destra alle iniziative dei governatori della Lega Nord, ancora una volta dimostra come i partiti cercano di ricompattarsi al loro interno sulla pelle dei cittadini. Le imprese del nord hanno bisogno di amministrazioni regionali efficienti, che decidano, che promuovano investimenti, che prendano decisioni chiare e coraggiose. Le nostre comunità hanno bisogno di sviluppo, di uno Stato equo, di una amministrazione responsabile. Abbiamo bisogno di sindaci che siano responsabili di quanto accade nei loro territori. Abbiamo bisogno di federalismo vero. Le tasse dei cittadini devono rimanere nel territorio, devono finanziare i servizi locali, senza sprechi e senza corruzione. Le Regioni promuovano il federalismo fiscale dei comuni e riducano i loro apparati costosi e inefficienti, facciano meno leggi e si ritirino dalla gestione diretta dell’economia. L’Italia semmai ha una esigenza reale: quella di ridurre il numero delle Regioni (penso al triveneto) e di reintrodurre le Province abolite in modo confuso e maldestro. Le province sono una realtà amministrativa che corrisponde alla nostra storia e alle nostre identità locali. Averle indebolite allontana ancora di più il rapporto tra cittadini e amministrazione. Devono essere reintrodotte in un quadro ordinato di competenze e di costi efficienti”.