Vicenda polizze, per i magistrati non c’è reato

Ricostruiti i flussi finanziari di Romeo

FEB 3, 2017 -

Roma, 3 feb. (askanews) – Sono stati ricostruiti nella loro quasi interezza i flussi finanziari di Salvatore Romeo, i soldi da lui investiti nelle polizze assicurative ‘vita’ e quelli risparmiati a partire almeno dal 2000 e poi affidati a dei fondi. I magistrati che indagano sulle nomine in Campidoglio e che hanno interrogato ieri la sindaca Virginia Raggi sottolineano di essere in attesa di una memoria difensiva della prima cittadina su una serie di aspetti che sono stati toccati nel corso dell’atto istruttorio. A piazzale Clodio si fa registrare sia “molta determinazione” sia altrettanza “prudenza” perché si stanno conducendo accertamenti a partire dall’8 gennaio quando sono arrivati i documenti trasmessi dall’Anac e non si vogliono fare dei buchi nell’acqua.

Il pm Francesco Dall’Olio ed il procuratore aggiunto Paolo Ielo ribadiscono che il “90% delle chat filtrate sui giornali in questi ultimi giorni” o non sono agli atti d’indagine oppure vengono ritenute non riferibili all’inchiesta. Comunque non può esser considerata corruzione la vicenda delle polizze. I contratti all’esame degli inquirenti firmati da Romeo prevedono in caso di “premorienza” del contraente, beneficiaria la Raggi. La sindaca lo ha scoperto ieri sera davanti ai pm. Una polizza è da circa 30 mila euro ed è stata stipulata nel gennaio 2016 e risulta priva di scadenza; l’altra da tremila euro con scadenza 2019.

Raggi davanti ai pm è “caduta dalle nuvole”. Per i magistrati allo stato, riguardo a queste modalità di investimento non sarebbero emersi fatti di rilevanza penale. “Si tratta di polizze da investimento che non presuppongo la controfirma del beneficiario”, si aggiunge. Romeo era solito fare questo tipo di investimenti. In altri casi ha scelto come beneficiari dei colleghi.

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