Cyberspionaggio, Gasparri: pm doveva informare alte cariche

Perchè rimaste ignare delle intercettazioni? Qualcosa non torna

GEN 12, 2017 -

Roma, 12 gen. (askanews) – “Sulla vicenda dello spionaggio che ha investito anche alte cariche dello Stato qualcosa non torna.

Facciamo pubblicamente una domanda alla Procura della Repubblica di Roma, ma il quesito lo indirizziamo anche al vicepresidente del Csm, Legnini. Da mesi la Procura di Roma stava verificando queste attività di intercettazione illegale ed era consapevole, così si evince da quanto si legge sulla stampa, che anche il Presidente del Consiglio Renzi ed altre alte cariche dello Stato erano oggetto di tentativi di intercettazione”. Lo afferma in una dichiarazione il vicepresidente Fi del Senato Maurizio Gasparri.

“Pur comprendendo la specificità delle attività investigative – ha detto- non era il caso che le autorità giudiziarie in qualche modo informassero le alte cariche dello Stato dei rischi che correvano? Perché la Procura non ha tenuto in conto la sicurezza nazionale e la salvaguardia di figure istituzionali così importanti? Ci chiediamo poi come mai il capo della Polizia postale, Di Legami, sia stato rimosso mercoledì 11 gennaio mentre pare avesse informato già venerdì 7 il suo diretto superiore di quanto era accaduto. Cos’è successo in questi giorni? La rimozione ha dovuto seguire tempi burocratici? Chiediamo pubblicamente lumi al procuratore Pignatone e alle strutture di vertice del Viminale. Le cose non tornano”.