Referendum, Berlusconi: se vince sì non siamo più democrazia

Riforma spacca Paese su Costituzione e porta a dittatura sinistra

DIC 1, 2016 -

Cologno Monzese (Mi), 1 dic. (askanews) – “Questa riforma divide il Paese, se venisse approvata ci sarebbe il 50 per cento del Paese che non sentirebbe la Costituzione come la legge delle leggi, che regola la convivenza civile. È una riforma sbagliata”. Lo ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi durante la registrazione di “Perché sì, perché no” su Retequattro.

Per Berlusconi, quindi, “il solo il fatto di aver fatto una riforma divisiva e non condivisa dice che la riforma è sbagliata”. Inoltre, ha proseguito l’ex premier, “Se vince il sì non saremmo più una democrazia: il Pd, togliendo il voto per i senatori, avrà sempre la maggioranza nel Senato, perché il Pd governa 17 regioni contro tre del centrodestra”. Quindi, “con una vittoria del Pd Renzi diventerebbe padrone del suo partito, padrone del governo, padrone del senato, sceglierebbe i membri degli organi di garanzia. Sarebbe un regime dove un’esigua minoranza governa”.

Berlusconi ha quindi snocciolato le principali ragioni per votare no al referendum, premettendo che “La vittoria del sì – ha detto – ci porterebbe verso una dittatura della sinistra”. Occorre votare no, quindi, “per mandare a casa un governo incapace e per poterci sedere a un tavolo tra protagonisti responsabili per riscrivere una nuova Costituzione condivisa”.