Renzi da Obama: futuro Ue, Libia e Siria nel menu dell’ultima cena di Stato

Alla 15 italiane cerimonia di benvenuto per celebrare "collaborazione, amicizia, alleanza"

OTT 18, 2016 -

Roma, 18 ott. (askanews) – Con le bandiere italiana e americana alte a sventolare sulla Casa Bianca, il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà ricevuto oggi dal presidente Barack Obama come “giovane e promettente” leader europeo e solido alleato in un momento cruciale di transizione per l’Unione Europea senza Regno Unito e per gli Stati Uniti nel dopo-elezioni.

Dopo la cena lunedì sera presso la residenza dell’ambasciatore Armando Varricchio con personalità del mondo finanziario ed economico, Renzi e la moglie Agnese Landini sono attesi intorno alle 9 del mattino (le 15 in Italia) alla Casa Bianca per la cerimonia solenne di benvenuto. I due leader pronunceranno un discorso, seguito dall’incontro bilaterale nello Studio Ovale, e da una conferenza stampa congiunta (intorno alle 11.40, le 17.40 in Italia).

Sarà questa l’occasione per i due leader di discutere del futuro dell’Europa, di Iraq, Siria, Libia, del ruolo della Russia, della crisi dei rifugiati, della crescita economica, della cooperazione nella lotta al terrorismo e di cambiamento climatico, come anticipato dai funzionari della Casa Bianca.

“Ospitare una cerimonia domani come una visita ufficiale e una cena di stato per celebrare la collaborazione, amicizia e alleanza è qualcosa che il presidente ha sentito come importante prima di concludere il suo mandato”, ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest. “L’Italia ha naturalmente giocato un ruolo importante nel cercare di aiutare i suoi partner europei ad affrontare la crisi dell’immigrazione”, ha aggiunto il portavoce, in un assist al governo italiano.

Si tratta di temi che restano aperti e pressanti per in vista dell’esito delle elezioni dell’8 novembre, dove gli ultimi sondaggi vedono la candidata democratica Hillary Clinton in vantaggio nei confronti del rivale repubblicano, Donald Trump.

Non a caso mercoledì 19, dopo la visita al nuovo museo nazionale di storia e cultura afroamericana, al cimitero di Arlington e un discorso alla Johns Hopkins University, Renzi si recherà al Center For American Progress, il think tank guidato da John Podesta, ex consulente di Obama e presidente della campagna elettorale di Hillary Clinton.

Parlando a margine della presentazione in anteprima della cena di stato di stasera, l’ultima nel mandato di Obama, Charles Kupchan, direttore senior degli Affari europei del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha spiegato come il presidente americano consideri Renzi, paragonato qui a Washington al premier e alleato canadese Justin Trudeau, “un leader politico giovane e promettente in Europa.” Secondo l’amministrazione Obama “l’Italia è un Paese molto importante per il futuro dell’Europa a fronte di una crescita economica debole, di una Russia più aggressiva e di un aumento del populismo,” ha aggiunto Kupchan, sottolineando l’importanza che l’Europa venga “rivitalizzata.” L’influenza italiana sarà tema anche della cena di stato di stasera, ospitata nel giardino sud della Casa Bianca, sotto una tensostruttura decorata con lampadari, bicchieri di vetro fatti a mano, sottopiatti in stile fiorentino con decorazioni in oro, e composizioni floreali creeranno un’atmosfera rinascimentale.

Il menù, disegnato dallo chef italoamericano Mario Batali e da quello della Casa Bianca, Cris Comerford, sarà preparato in parte con le verdure dell’orto voluto dalla first lady Michelle Obama, (che vi farà visita con la moglie di Renzi), e con ingredienti “locali” americani, inclusi formaggio e vino. Le ricette saranno però di tradizione italiana, ha spiegato Batali, in omaggio ai due paesi. Tra gli ospiti italiani della cena, che vedrà una performance della cantante vincitrice dei Grammy Award, Gwen Stefani, vi saranno i due registi premi Oscar Roberto Benigni e Paolo Sorrentino, lo stilista Giorgio Armani e quattro donne “eccellenti”: la campionessa paralimpica Bebe Vio, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, la direttrice del Cern Fabiola Gianotti e la curatrice del dipartimento di Architettura e Design del Moma Paola Antonelli.