Referendum, comitato no ricorre al Tar Lazio contro testo quesito

M5s: "E' una truffa in violazione della legge"

OTT 5, 2016 -

Roma, 5 ott. (askanews) – Il fronte del no al referendum sulla riforma costituzionale ha deciso di interpellare la magistratura sulla legalità del testo del quesito che, recependo la denominazione della legge Boschi del governo Renzi approvata dal Parlamento, chiede ai cittadini di dire sì o no a “superamento del bicameralismo, riduzione del numero dei parlamentari, revisione del Titolo V sui rapporti fra Stato e Regioni, abolizione del Cnel”. Contro tale dicitura è stato presentato ricorso da diversi legali incaricati da alcuni dei comitati per il no che sono stati istituiti.

L’iniziativa è stata resa nota dal capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari Costituzionali del Senato Vito Crimi. “Il testo del referendum – ha dichiarato- è una truffa, una propaganda ingannevole, l’ennesima trovata di Renzi per prendere in giro gli italiani. Per questo anche il M5S ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il testo del quesito in quanto scritto in violazione della legge. Contrariamente a quanto previsto dall’art. 16 della Legge n. 352 del 1970 non specifica l’indicazione degli articoli oggetto di revisione e di ciò che essi concernono e risulta, pertanto, palesemente ingannevole per i cittadini”.

“Vista la delicatezza della materia oggetto del referendum, ovvero la nostra Costituzione ed i nostri diritti fondamentali – ha aggiunto Crimi- è necessario modificare il testo inserito sulla scheda di votazione che è totalmente fuorviante dalla realtà e rappresenta per i cittadini una vera e propria truffa- Su questo il presidente della Repubblica non può tacere. Il quesito parla di altro. Imbroglia i cittadini perché non dice cosa cambierà realmente”.