Mattarella cita Moro: dovere democrazia è interpretare società

Capo dello Stato ricorda i 100 anni della nascita dello statista

SET 23, 2016 -

Roma, 23 set. (askanews) – “Dovere – e possibilità – della democrazia è interpretare la società”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al Quirinale per i 100 anni della nascita di Aldo Moro riprendendo parole dello statista ucciso dalle Brigate Rosse.

Moro, ha sottolineato Mattarella, “attribuiva alle forze politiche una responsabilità propria: “Riportare allo Stato – sono parole sue – quello che dalla società deve necessariamente giungere allo Stato, perché la stessa autonomia della vita sociale sia opportunamente garantita e sviluppata”. Per questo la sua visione – ha rilevato il capo dello Stato – era l’esatto contrario di concezioni conservatrici. Lo animava una forte spinta alla innovazione: nel sistema politico, nella definizione di nuove opportunità nella società, con la stagione delle riforme”. Ai tempi di Moro, “come oggi – ha detto Mattarella – si trattava di comprendere le ragioni dei suoi fenomeni, delle sue attese e anche dei suoi umori e di elaborare una proposta politica e di governo che, assumendo quegli elementi, ne cogliesse i caratteri fecondi e ne divenisse riferimento”.

Moro, ha ricordato Mattarella, “non rinunciava ad affidare alla politica il dovere e il compito di indicare mete collettive, di guidare processi di innovazione. Proprio per questo gli appariva irrinunciabile l’esigenza dell’ascolto, il bisogno di intendere la complessità dei problemi e delle vicende. Per lui immutabilità avrebbe significato, diceva “compiere una rinuncia, la rinuncia a una splendida funzione che passerebbe ad altri, comportando anche il venir meno di una ispirazione cristiana, in effetti eccessiva e inutile per una funzione di mera conservazione””.

Da queste sue parole per Mattarella “emerge come, animato da fiducia nello Stato democratico, Moro non mancasse mai di sottolineare la necessità di ricondurre alle forme partecipative gli elementi di contestazione presenti nella società, fossero le lotte sindacali o quelle studentesche. Scelta che comportava il dovere delle istituzioni di farsene attente ascoltatrici”.