Italicum, Orlando: stop doppio turno, ma non capisco minoranza Pd

"Referendum non cambia programmi del governo su riforma giustizia"

AGO 19, 2016 -

Roma, 19 ago. (askanews) – “Credo che sarebbe ragionevole una norma che eviti il doppio turno. Un premio di maggioranza proporzionale al risultato potrebbe evitare le coalizioni forzate e al contempo garantire buone probabilità di governabilità”. Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, (Pd) parla della riforma elettorale (Italicum). “Questo – spiega in un’intervista al Mattino di Napoli, dove ieri ha visitato il carcere di Secondigliano – alla luce di un sistema che ormai è diventato tripolare, ma non basta dire che si vuole cambiare l’Italicum. Chiunque lo dica, a partire dalla minoranza del Pd deve verificare se esiste una maggioranza per farlo nella direzione che si auspica”.

“Sul referendum non c’è nessuna ricerca di legittimazione da parte del governo”, assicura il Guardasigilli dell’esecutivo Renzi. C’è stato un’inversione di marcia di Renzi? “Occorre portare la discussione nel merito della riforma costituzionale. Per dirne una, l’Italia non si può più permettere i tempi lunghi del bicameralismo perfetto con leggi che restano ferme in una delle due Camere per tempi biblici”. Più in generale, “il referendum – afferma Orlando – non cambierà i programmi del Governo sulla riforma della giustizia”.

Quanto alla minoranza Pd, che chiede di ridiscutere la legge elettorale, l’Italicum che, affiancato alla Riforma diventerebbe un vulnus, per la democrazia, “mi colpisce molto – commenta Orlando – il rilievo che riguarda le capolistature bloccate. Alcuni di quelli che scoprono questo rischio sono stati messi in lista senza neppure passare per le cosiddette primariette. È una resistenza che capisco poco, come non capisco l’insistenza sulle preferenze che in Europa hanno in pochi. Le preferenze non sono necessariamente una panacea. Il punto è far funzionare bene i partiti”.