Ddl penale, Ap: le norme sulle intercettazioni sono da cambiare

E stralcio sulle notifiche: "accordo su prescrizione non basta"

LUG 27, 2016 -

Roma, 27 lug. (askanews) – Paletti pesanti dai centristi Ncd-Udc di Area Popolare al Senato sulla riforma della procedura penale che il ministro Andrea Orlando e il Pd vorrebbero portare in aula entro la pausa dei lavori parlamentari. A due giorni dal faticoso accordo in maggioranza fra dem e centristi sulla riforma della prescrizione, al termine di una riunione dei senatori Ap chiede due modifiche pesanti al ddl di riforma penale: lo stralcio dell’intera materia riguardante la notifica degli atti, la revisione della delicatissima e sensibilissima nuova disciplina delle intercettazioni.

“Il gruppo di Area popolare al Senato – mette nero su bianco una nota di Area Popolare- ha confermato il convinto sostegno al provvedimento apprezzandone i numerosi contenuti positivi tra cui, ad esempio, l’aumento delle pene per reati odiosi e violenti quali il furto in abitazione con strappo, il furto aggravato e la rapina e le misure per la semplificazione del processo penale. Allo stesso tempo però ha evidenziato due criticità nel testo all’esame della commissione Giustizia: le modifiche introdotte sulla disciplina di notifica degli atti giudiziari, estraneo al testo base ma introdotto in Senato con un emendamento del relatore, e la regolamentazione sulle norme che disciplinano l’utilizzo dei virus informatici, c.d. Trojan, nelle intercettazioni”.

“Sul primo punto Area popolare – si legge- chiede con forza lo stralcio dalla riforma per approfondire la discussione in altra sede e si dichiara del tutto indisponibile a soluzioni intermedie come un’eventuale delega al governo. D’altronde il testo dell’emendamento – che non è mai stato oggetto di alcun approfondimento o studio nemmeno da parte della Camera dei Deputati – si è dimostrato, nel corso dei lavori in Commissione pieno di errori e criticità che lo rendono del tutto inutilizzabile”.

Quanto alle intercettazioni, “pur condividendo lo spirito della delega che mira a garantire la riservatezza delle comunicazioni, – affermano i senatori centristi di maggioranza- si chiede una disciplina più puntuale che limiti l’uso ai luoghi di cui all’ art.614 c.p. e ai reati gravi quali il terrorismo e l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Sul punto Area popolare fa notare come un testo eccessivamente dilatato, come quello proposto, esporrebbe cittadini del tutto estranei alla vicenda processuale, ovunque essi si trovino, ad intercettazioni indirette che ne limiterebbero gravemente ed incostituzionalmente la libertà di manifestazione del pensiero”.

“Qui non si tratta – sottolinea il gruppo Ap al Senato- di una riforma delle intercettazioni, ma di imporre agli italiani un drastico, radicale e mortificante cambiamento delle loro libere abitudini personali. Sono temi non secondari su cui Area popolare non ha intenzione di fare passi indietro e che inciderebbero negativamente sul prosieguo dell’esame del provvedimento”.

Nel corso della riunione, inoltre, “il gruppo ha rivendicato come l’atteggiamento di disponibilità al confronto sul merito delle proposte di modifica del provvedimento abbia consentito di raggiungere complessivamente un buon punto di mediazione su un testo importante per l’esercizio e la tutela dei diritti individuali. In particolare, sulla prescrizione è stato possibile superare le difficoltà iniziali di una proposta emendativa dei relatori ritenuta in contrasto con il principio costituzionale della ragionevole durata dei processi, e giungere così ad una soluzione equilibrata, che stabilisce l’incremento per tutti i reati dei termini di prescrizione di un anno e mezzo dopo la sentenza di condanna in primo grado e di un ulteriore anno e mezzo dopo la sentenza di condanna in Appello. Nonché per i delitti di corruzione di un aumento della prescrizione decisamente più contenuto di quello introdotto alla Camera”.