Mattarella: morte Borsellino ferita Italia, attaccò cancro mafia

Impiegare sua eredità per vittoria piena su criminaliità

LUG 19, 2016 -

Roma, 19 lug. (askanews) – La morte del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta (avvenuta il 19 luglio del 1992) rappresenta una “ferita grave inferta nel corpo della democrazia italiana”. Il loro sacrificio “è incancellabile nella memoria degli italiani”, così come lo sono i “successi storici” del giudice palermitano (ottenuti insieme al collega Giovanni Falcone, ucciso due mesi prima) contro il “cancro mafioso”. La sua azione e la sua personalità “costituiscono un’eredità ricca e positiva”, un patrimonio da impiegare “perché la vittoria sulla criminalità sia piena”. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella ricordando la strage di via d’Amelio a Palermo.