Virginia Raggi posta su Fb l’autocertificazione con gli incarichi Asl

"Tutto dichiarato. Un attacco montato ad arte dal Pd". E Giachetti lavora al sorpasso

GIU 18, 2016 -

Roma, 18 giu. (askanews) – Un “attacco montato ad arte dal Pd” che chiude “una delle campagne più sporche degli ultimi anni”. Lo afferma Virginia Raggi, candidata M5s a sindaco di Roma, a proposito della polemica sugli incarichi avuti dalla Asl di Civitavecchia.“Solo per dimostrare la pochezza di certe accuse – scrive la Raggi su Facebook -. Ecco l’autocertificazione del 2015, nella quale specifico di aver svolto l’incarico, come legale fiduciario, per conto della Asl di Civitavecchia, percependo un acconto di 1.878,69 euro e specificando, tra l’altro, la data di emissione della fattura, vale a dire il 2014.L’autocertificazione è del 2015 perché è nel 2015 che percepisco, come recita l’allegato, il relativo compenso. Per quanto riguarda invece l’incarico del 2012 non ero ancora consigliere e non era previsto alcun albo speciale”.“Con questa mia ultima delucidazione sull’ennesimo attacco montato ad arte dal Pd – conclude la Raggi – si chiude una delle campagne più sporche degli ultimi anni. Questi signori mai erano arrivati a tanto contro nessun candidato e in questi 4 mesi hanno avuto un solo argomento: la sottoscritta. Prendo il tutto come una medaglia al valore, sia chiaro, ma dobbiamo capire che questo è solo l’inizio. Se i romani anche domani ci daranno ragione, dal sistema proveranno in tutti i modi a fermarci, ricorrendo ad ogni mezzo (illazioni, falsità, esposti) e sarà nostro compito e dovere restare in piedi, sempre, lavorando insieme ogni giorno per la città“.La Campagna elettorale per il nuovo sindaco di Roma, dunque, èformalmente chiusa e il silenzio elettorale scende a congelare igià surriscaldati rapporti tra i due contendenti: la candidatasindaco del M5S Virginia Raggi e l’avversario del centrosinistradel Pd Roberto Giachetti. Una sfida nata sonnacchiosa, ma cheappunto si è accesa nelle ultime settimane di polemiche efendenti.La festa di chiusura a Ostia della corsa grillina verso ilCampidoglio è stata turbata dalle nubi di quest’ultima polemica -aperta da uno scoop del Fatto – sugli inarichi alla Asl diCivitavecchi. “E’ solo fango”, ha tagliato corto Raggi. “SeVirginia sarà sindaco ci accuseranno dell’estinzione dellebalene”, ha rincarato la dose la senatrice Paola Taverna. “Non èin discussione la vittoria – ha chiarito il vicepresidente dellaCamera Luigi Di Maio, per il quale il vero obiettivo è vincereRoma “per cambiare tutto”. Ma Raggi ha chiesto al suo popolo “di svegliarsi domenica avendo la sensazione di aver fatto tutto il possibile”, per convincere i molti romani ancora indecisi. “Però senza chiamare le persone al telefono come ha fatto maria Etruria Boschi”, ha ammonito con ironia dal palco il portavoce del M5S Alessandro Di Battista.Si perché è stata la stessa ministro delle riforme a mettersi altelefono giovedì sera in diretta Facebook dal quartier generale del candidato del centrosinistra in tacchi Louboutin di vernice rosso fuoco per invitare i sostenitori del Pd a moltiplicare gli sforzi. Ieri Giachetti ha chiuso la sua corsa al Ponte della Musica e Matteo Orfini, tra i primi ad arrivare, affonda su Raggi: “Ã? una cosa grave – sottolinea – Raggi parla di trasparenza e nasconde il passato, parla di onestà e commette un reato in violazione della legge Severino, parla di cambiamento e ricicla chi ha fatto il male di questa città“. La linea di Palazzo Chigi, che schiera il sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti e il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, è chiara: “Il ballottaggio di domenica è tra chi, come Giachetti, vuole dare a Roma un futuro di crescita e chi, come la candidata Cinquestelle, vuole solo dire dei ‘no’ e vuole tenere ferma la città – spiega il sottosegretario – Quindi sono qui per Giachetti”. Si schiera anche la minoranza Dem: “Essere qui è un dovere e un piacere”, dice Gianni Cuperlo, “spero ci possa essere grande sorpresa rispetto alle previsioni”.Giachetti, dal canto suo, spiega di voler dare a Roma “il senso della comunità, vogliamo unire la città– Per questo abbiamo scelto il Ponte per il nostro comizio, qui vicino c’è l’Auditorium, il Maxxi, la caserma Guido Reni, il Flaminio. Tutti segni che una città può riscattarsi, Roma non è lo schifo. Noi non abbiamo paura delle opportunità, sappiamo sognare, sperare”.”Prima pioveva – dice il regista Ricky Tognazzi all’amico candidato – siamo arrivati qui e adesso c’è il sole. Giachetti fa i miracoli”. Con la speranza del sorpasso, e con la consapevolezza di avere molte telefonate ancora da fare, il centrosinistra di Roma si dà ancora 24 ore per lavorare al miracolo.Afe-Sis-Int5