Salvini indica Appendino, ma la Lega a Torino fa “tifa” Fassino

In caso di vittoria dem il Carroccio avrebbe un consigliere in più

GIU 7, 2016 -

Roma, 7 giu. (askanews) – L’indicazione data dal segretario federale Matteo Salvini è chiara: laddove il centrodestra non è arrivato al ballottaggio, bisogna mettere i bastoni tra le ruote al Pd votando M5s. Ossia, Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino.

Non sempre, però, le direttive che vengono ‘dall’alto trovano riscontro quando si arriva sul territorio. Ed è esattamente quello che potrebbe accadere in Piemonte dove il Carroccio ha un ottimo motivo per sperare che a vincere sia invece Piero Fassino: fare eleggere un consigliere comunale in più.

Un problema che è stato sollevato da un militante direttamente a Matteo Salvini nel corso di una diretta su Radio Padania: come si fa – il senso del suo interrogativo – a spiegare che bisogna andare a votare per qualcuno che a conti fatti danneggerebbe la rappresentanza della Lega in Consiglio comunale? A domanda, il segretario ha risposto ribadendo la sua indicazione pro Appendino e la priorità di decretare la sconfitta del candidato dem. Ma ha aggiunto: “Poi certo, nessuno starà lì con la pistola puntata”.

Nel capoluogo piemontese la Lega ha racimolato un patrimonio del 5,7%. Al momento, dunque, il Carroccio ha conquistato un consigliere comunale, oltre al proprio candidato sindaco, Alberto Morano. In caso di vittoria di Fassino al ballottaggio, la distribuzione dei 40 scranni sarebbe la seguente: 18 al Pd, 3 ai Moderati 3, altri 2 alla lista civica Fassino e 1 al Progetto Torino. In tutto 24. Il M5s si aggiudicherebbe invece 10 consiglieri mentre la Lega ne conquisterebbe due (più Morano).Uno andrebbe poi a Osvaldo Napoli, 1 a Roberto Rosso e 1 a Giorgio Airaudo.

Se invece il ballottaggio dovesse essere vinto dall’Appendino, 24 consiglieri andrebbero al M5s, e a quel punto la coalizione che sostiene Fassino si dovrebbe spartire 11 seggi, con la Lega che si fermerebbe a 1.

Quanto prevarrà l’indicazione del segretario o l’interesse particolare del territorio, lo potranno dire solo le urne. Di certo, il Carroccio in Piemonte da tempo sconta una forte spaccatura. Come ha dimostrato la recente elezione del segretario regionale. Alla fine del congresso l’ha spuntata il salviniano Riccardo Molinari, con 446 voti, mentre si è fermata a 364 la sua sfidante, Gianna Gancia, moglie di Roberto Calderoli che, in quell’occasione, era sostenuta tra gli altri, anche dall’eurodeputato Gianluca Buonanno, recentemente scomparso in un incidente stradale.