Milano spartiacque per Renzi, peserà anche su sfida per riforme

Sarebbe un successo per Pd arrivare ai ballottaggi a Roma e Napoli

GIU 4, 2016 -

Roma, 4 giu. (askanews) – La madre di tutte le battaglie sarà il referendum di ottobre: all’appuntamento sulle riforme costituzionali Matteo Renzi ha legato il suo destino politico. Ma se alle amministrative il premier non vuole attribuire un significato politico eccessivo, è anche vero che dall’esito delle Comunali dipende anche il trend con cui Renzi arriverà al referendum. Tanto più che la stessa minoranza Dem sta aspettando le amministrative per prendere posizione chiaramente sul quesito. Forse anche per questo il segretario-premier ha deciso di intensificare la sua presenza nelle città al voto: prima a Milano, poi a Roma, Bologna e Napoli. Senza trascurare Ravenna e Rimini.

La vittoria che tutti danno per scontata è quella di Virginio Merola a Bologna: nel capoluogo emiliano il Pd sembra non temere sorprese. La città da non perdere è Torino: Piero Fassino cerca la riconferma già al primo turno, risultato che però sembra – alla luce degli ultimi sondaggi – difficile da raggiungere. Ma se il Pd dovesse riconfermare i suoi sindaci sia a Torino che a Bologna, lo spartiacque per poter parlare di risultato soddisfacente sarà Milano. Dove appare scontato il ballottaggio tra Giuseppe Sala e il candidato del centrodestra Stefano Parisi. Nel capoluogo lombardo Renzi si gioca la partita: il manager dell’Expo è stato fortemente voluto dal premier, anche a costo di tensioni con la minoranza interna che avrebbe preferito un candidato più in continuità con l’uscente Pisapia. Proprio per questo, se Sala dovesse uscire sconfitto dalle urne, la sinistra Dem avrebbe un argomento forte per rilanciare l’offensiva interna, con ripercussioni che potrebbero appunto trascinarsi fino al referendum sulle riforme.

Diversa la situazione a Roma e Napoli. Per motivi tutti locali, nella Capitale e nel capoluogo campano sarebbe già un successo arrivare ai ballottaggi. A Roma, con il partito terremotato dall’inchiesta su Mafia Capitale e dalla cacciata di Ignazio Marino, per Roberto Giachetti arrivare al secondo turno sarebbe un risultato inimmaginabile pochi mesi fa: “E poi, tra il primo turno e il ballottaggio, può succedere qualunque cosa…”, è la speranza al Nazareno, sapendo che una vittoria a Roma sarebbe “un trionfo per Renzi”. Un recupero che a Napoli sembra destinato non riuscire: il caos delle primarie, le tensioni con Antonio Bassolino, la forza del sindaco uscente De Magistris, rischiano di condannare Valeria Valente già al primo turno.

Insomma, affermazioni a Bologna, Torino e Milano, più il ballottaggio di Giachetti a Roma: questo il quadro che al Nazareno riterrebbero una vittoria. Ma se il Pd dovesse perdere anche solo una delle grandi città del nord, la minoranza potrebbe tornare all’attacco e inasprire le posizioni in vista del referendum. Con un occhio anche alle percentuali del Pd: “Alle Comunali ci sono le liste civiche, è normale che i partiti prendano di meno”, mettono subito in chiaro i renziani. “Ma bisogna vedere quanto meno…”, ribattono dalla minoranza. Con la speranza inespressa di poter ribaltare uno degli argomenti più forti di Renzi, ovvero gli oltre 16 punti di distacco tra le Europee renziane e le Politiche bersaniane.