Sulla riforma della prescrizione acque agitate nella maggioranza

Ap: via emendamenti mai discussi. Pd: ipotesi di lavoro, ora confronto

MAG 27, 2016 -

Roma, 27 mag. (askanews) – Acque agitate in maggioranza sulla riforma della prescrizione. I centristi di Ap hanno bocciato le proposte di modifica del ddl sul processo penale, presentate dai relatori Pd in commissione Giustizia al Senato, e li hanno invitati a ritirare emendamenti che “mai sono stati discussi e condivisi dalla coalizione”. Per evitare, è l’altolà arrivato dal capogruppo Renato Schifani, “valutazioni politiche conseguenziali” a nuovi “scenari di maggioranze trasversali”. A stretto giro di posta, la precisazione dei dem: è “un’ipotesi di lavoro”, nei prossimi giorni quelle proposte saranno discusse nel Pd e con gli alleati di governo, ha fatto sapere il presidente dei senatori Zanda.

Ap ha ricordato di essersi astenuta alla Camera sulla prescrizione perché “non ne ha condiviso il contenuto”, ma ha fatto “affidamento sull’impegno del ministro Orlando di rivedere alcuni punti che dilaterebbero eccessivamente, ed in palese violazione dell’articolo 111 della Costituzione, i termini di prescrizione del reato”. “Oggi apprendiamo con stupore – ha detto Schifani – che i due relatori al testo, entrambi esponenti del Pd, hanno presentato proposte emendative che si pongono in direzione esattamente contraria agli impegni precedentemene assunti dal ministro e, tra l’altro, in palese violazione del principio fondamentale secondo il quale ogni proposta emendativa del relatore deve rispondere alla sintesi della maggioranza politica”.

Da qui, l’invito a ritirare “proposte mai discusse e non condivise all’interno della coalizione”. “Se ciò non avvenisse – ha avvertito ancora Schifani – si prospetterebbe l’ipotesi di una maggioranza trasversale che vedrebbe esclusa Area popolare, cosí come quella che ebbe a prospettarsi sul tema delle unioni civili, argomento comunque estraneo al programma di governo”. Ipotesi che comporterebbe “valutazioni politiche conseguenziali agli scenari che si potrebbero determinare su maggioranze trasversali riguardanti un tema sensibile e delicato che tocca i diritti dei cittadini ed in particolare la durata dei processi”.

La prescrizione, ha rincarato la dose il vicepresidente dei deputati di Ap Buttiglione, “deve decorrere dal momento in cui il presunto reato è stato commesso e non semplicemente dalla sua scoperta come propone il senatore Casson. Non capisco bene cosa intenda il senatore Casson quando dice che la prescrizione ‘è un istituto giuridico che è determinato dalla pretesa punitiva dello Stato’. A me sembra che la prescrizione, al contrario, nasca dalla esigenza di porre un limite alla pretesa punitiva dello Stato”.

Ad aprire al confronto con i centristi sulla riforma della prescrizione era stato in mattinata uno degli stessi relatori: discutiamo con Ncd, Verdini e Ala non sono “nella maggioranza formalmente”, ha precisato il dem Casson. “Dall’inizio di questa legislatura sui temi della giustizia – ha premesso ai microfoni di Radio Cusano Campus – ci sono sempre state spaccature all’interno della maggioranza e del governo. Noi del centrosinistra ci siamo sempre trovati in contrasto con i vari gruppi e partiti del centrodestra. E’ scontato che ci siano discussioni molto forti, bisognerà trovare punti d’incontro. Non possiamo escludere in partenza una scelta piuttosto che un’altra. Mi risulta che Verdini non sia nella maggioranza formalmente. Fa parte della maggioranza il Nuovo Centro Destra e con loro si discuterà, non c’è alcuna preclusione”.

La proposta avanzata dai relatori di maggioranza prevede anche lo stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado. E il M5S ha affermato di essere pronto a votarla. “Emendamenti analoghi sono stati presentati dal M5S e da alcuni senatori del gruppo misto, oltre che da un gruppo di senatori del Pd – ha sottolineato Casson -. Questo significa che il dibattito è aperto e bisognerà fare un discorso di contenuto e di merito. Stessa cosa anche sul tema delle intercettazioni”.