Riforme, Bersani: se perde referendum Renzi non deve dimettersi

"Enrico Letta candidato segretario Pd? Mai avuto nessun problema"

MAG 21, 2016 -

Roma, 21 mag. (askanews) – “Assolutamente no, trovo improprio che ci sia questo legame tra governo e Costituzione”. Pierluigi Bersani risponde così, in un’intervista a La Stampa, a chi gli chiede se il premier Matteo Renzi debba dimettersi in caso di vittoria del No al referendum sulla riforma costituzionale.”Diciamolo chiaro ancora una volta – spiega -: un voto sulla Costituzione non può essere né un referendum sul governo né il laboratorio di un nuovo partito”.

“Voto sì se non si cambiano le carte in tavola – puntualizza Bersani -. Non voglio che si usi la Costituzione per dividere un paese, per affermare supremazie personali o nuovi percorsi politici o per selezionare classi dirigenti. Quindi chiedo a Renzi di rispondere alla seguente domanda: se un insegnante, operaio o costituzionalista, intende votare o lavorare per il no è un gufo, un disfattista, va buttato fuori dal Pd, non può candidarsi nel Pd? Deve rispondere, se no io mi ritengo libero”.

Interpellato a proposito del rapporto tra il Pd e Denis Verdini l’ex segretario osserva: “Queste transumanze trasformistiche lanciano un messaggio devastante, che la politica è ‘Francia o Spagna purché se magna’. Io non personalizzo, ma Verdini è un soggetto pseudo politico che si inventa per fare transumanze di ceto politico nazionale e locale, con le loro filiere elettorali.E queste filiere non portano più voti, fanno perdere dei buoni voti, quelli intenzionali”.

Quanto alácongressoáanticipatoáofferto daáRenziáBersani dice: “Prima si fa meglio è, ma che sia una cosa seria, perchè lo stato del partito è molto friabile e permeabile e dunque facciamolo bene, in termini di regole. In modo da non svegliarsi un mattino con le gazzette locali che scoprono che è successo questo e altro. Io non faccio il king maker, ma lui – dice riferendosi a Roberto Speranza – sa cosa è la politica e la moralità della politica, quindi lo stimo”.

OppureápotrebbeáessereáLettaáil vostroácandidato? “Su Letta non ho mai avuto nessun problema – risponde -. E continuo a dire che non è vietato, ma non lo ordina il dottore, che un segretario sia candidato premier. E al congresso porrò questo tema”, conclude Bersani.