Emiliano: nessun patto con Renzi ma superata la ruggine

"Non rinnego una parola del referendum sulle trivellazioni"

MAG 19, 2016 -

Roma, 19 mag. (askanews) – “Nessun patto, tra me e Renzi non è cambiato niente. Io sono un uomo delle istituzioni e se il presidente del Consiglio viene a Bari, nel palazzo a fianco a quello dove lavoro, io gli stringo la mano”. Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

“Il governo – aggiunge – mi ha chiesto la lista, tagliata, delle opere da finanziare con i Fondi di sviluppo e coesione. E io, dopo aver dolorosamente tolto circa due miliardi e mezzo di opere, gliel’ho mandata. Dal punto di vista politico ognuno è rimasto sulle sue posizioni. Dal punto di vista umano, invece, riconciliarci ha la sua importanza. Non c’è più quella freddezza, si è riaperto il dialogo istituzionale e questo è un risultato. Si è superata quella ruggine che si era creata sulle trivelle”. Quanto al referendum sulle trivellazioni in mare Emiliano non ha dubbi: “Non rinnego neanche una parola. Quella parentesi politica rimane intatta. Il referendum è stato un libero confronto tra due cittadini che si chiamano Matteo Renzi e Michele Emiliano. Magari non mi rendo bene conto di come è stata percepita all’esterno la sfida. Ma io con Renzi non ho mai litigato. Nè io, nè lui, abbiamo fatto un passo indietro. Però il presidente della Regione deve rispetto al presidente del Consiglio, punto… Non c’è un cambio di rotta politica, continuerò a dire quel che penso. Io sono sempre quello del referendum, che però è finito e devo collaborare lealmente col capo del governo”.