Mattarella bacchetta Ue su migranti e plaude a militari italiani

Il capo dello Stato a sorpresa in Libano dal contingente della missione Unifil

MAG 13, 2016 -

Roma, 13 mag. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato questa mattina a sorpresa in visita al contingente militare italiano della missione Unifil di stanza a Shama in Libano. Il capo dello Stato, accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti e dal capo di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha colto l’occasione del saluto ai nostri soldati per trattare due questioni che hanno un ovvio respiro internazionale: il tema dei migranti e il ruolo, il significato dei nostri militari all’estero.

Sugli immigrati Mattarella ha tirato ancora una volta le orecchie all’Europa. “Quanto avviene in Siria – è stata la premessa – ha un impatto immediato, oltre che sulla regione, sull’intera unione europea, ad iniziare, ma non solo, dalla questione dei rifugiati. Su questo argomento – ha sottolineato – si è aperto nell’unione un dibattito dai toni talvolta sconsiderati, appartenenti a un passato remoto d’europa e che, invece, qualcuno vorrebbe riproporre, dimenticando le tragedie che ha provocato”. Il capo dello Stato ha ribadito che “vanno aiutati anzitutto i paesi dai quali hanno origine i flussi migratori, ma, con grande ragione, vanno sostenuti quei paesi di transito e di asilo maggiormente investiti dal fenomeno, come è il caso del libano”.

Persone che scappano da focolai di crisi nei quali, anche se sono lontani dai nostri confini, i militari italiani intervengono nell’ambito di missioni di pace internazionali, ha detto Mattarella, “nella consapevolezza che ogni persona ha dignità da rispettare, che i diritti umani sono indivisibili”. Interventi, ha precisato, svolti anche con l’obiettivo di tutelare la nostra sicurezza e quella collettiva.

Insomma un’Italia, viene detto una volta di più, “protagonista nella difesa della pace”. I militari italiani, ha ricordato Mattarella, in questi lunghi anni di lavoro nelle missioni hanno ricevuto e continuano a ricevere “l’apprezzamento e la stima” dei paesi partner. Un intervento, quello italiano, caratterizzato da “grande equilibrio e assoluta equidistanza fra le parti”, da sensibilità nei confronti della popolazione. Cose che rappresentano “la carta d’identità delle nostre forze armate. E’ attraverso questi caratteri – ha sottolineato Mattarella – che emerge l”italianità’ dei nostri militari, sinonimo di rispetto, generosità e giustizia” e che possono essere considerati senza dubbio “i migliori ambasciatori del nostro paese, nelle situazioni più difficili”.