Napolitano: paralisi se a ottobre vince no, per riforme è finita

"Sbagliato personalizzare ma conseguenze su governo"

MAG 3, 2016 -

Roma, 3 mag. (askanews) – “Se si affossa anche questo sforzo di revisione costituzionale, allora è finita: l’Italia apparirà come una democrazia incapace di riformare il proprio ordinamento e mettersi al passo con i tempi. E questo lo devono capire tutti; anche quelli che vorrebbero usare il referendum per far cadere Renzi”. Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano scendendo in campo per il sì ma spiegando anche che ci vuole “rispetto” per chi esprime “riserve” o “fa campagna per il no”. Ma non bisogna dimenticare che “il no comporterebbe la paralisi definitiva, la sepoltura dell’idea di revisione della Costituzione”.

Renzi ha sbagliato a legare le sorti del governo alla vittoria del sì? “Renzi non avrebbe dovuto dare questa accentuazione politica personale; ma solo un ipocrita – risponde Napolitano – può dire che, se ci fosse un rigetto su una questione così importante, su cui il governo si è tanto impegnato in Parlamento, non si porrebbe un problema per le sue sorti. Renzi ha sbagliato a metterci un tale carico politico: se vince il sì vince la riforma, vince l’interesse generale del Paese; non è un trofeo che Renzi possa impugnare, non è un’incoronazione personale. Di recente Renzi nel discorso alla Camera prima del voto definitivo sulla legge ha corretto il tiro, ha evitato quella accentuazione, è entrato nel merito”.