Renzi: Sud serve a Paese, no piagnistei. Governo? Si vota nel 2018

"Lotta senza pietà a mafia". Domani da Cipe 3,5 mld investimenti

APR 30, 2016 -

Roma, 30 apr. (askanews) – La lotta alla mafia da condursi “senza pietà” e come “priorità di tutti, di tutte le persone perbene” e non di alcuni “contro altri”. La la necessità di risollevare il Mezzogiorno, cosa “giusta” ma anche “utile” per tutta l’Italia, l’impegno del governo per il Sud – a cominciare da uno stanziamento di 800 milioni per le strade siciliane e 740 milioni per Catania -, ma soprattutto un messaggio: l’Italia che vuole farcela, “riprendersi il futuro” non “ceda al piagnisteo”, alle polemiche o a chi pontifica “senza sporcarsi le mani”. Sta tutto dentro le ventiquattro ore che il premier Matteo Renzi trascorre – diviso tra la “rabbia” per “scandali” e le opere incompiute e l'”orgoglio” per ciò che l’Italia è e può fare – in Calabria e Sicilia – tappe Reggio Calabria, Catania, il viadotto Himera, Palermo – per la firma con Giuseppe Falcomatà, Enzo Bianco e Leoluca Orlando dei patti per il Sud. Non poteva mancare l’omaggio, con un momento di raccoglimento davanti alla lapide che lo ricorda, a Pio La Torre, segretario regionale del Pci ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982.

Ma c’è anche, ripetuto due volte, un riferimento alla tenuta del governo fino a fine legislatura, il 2018. Renzi ribadisce di non essere venuto in Calabria e in Sicilia per “inagurazioni in pompa magna” o “passerelle” e tanto meno per “chiedere il voto: tanto per due anni non si vota”. Ai giornalisti, poi, che insistono per capire se il Ponte sullo Stretto si farà o meno il premier risponde che solo “quando finalmente avremo sistemato la Calabria e la Sicilia potremo affrontare la questione del Ponte, ma prima dobbiamo togliere di mezzo quello che è rimasto fermo per troppo tempo”. O sistemare quello che è crollato come nel caso del viadotto Himera sull’autostrada A19 Catania-Palermo.

“Prendiamo l’impegno: mai più scandali come quelli a cui abbiamo assistito, mai più viadotti che crollano, non ci sono i cittadini di serie A al Nord e di serie B al Sud, c’è l’Italia tutta intera” ricorda Renzi. Per poi alzare il tiro: “E’ scandaloso pensare che negli ultimi 10 anni non c’è stata crescita, perché non si sono spesi i fondi stanziati dall’Ue. E’ vergognoso che si siano sprecate risorse nostre”. E dunque è necessario che “la classe dirigente”, talvolta in Italia “campionessa nel trovare alibi”, si “controlli a vicenda” in modo da evitare nuovi scandali.

Infine, oltre i problemi e le risorse del Mezzogiorno, Renzi torna sui temi del lavoro e difende il Jobs act (“Ha creato pochi posti? Sono persone non numeri”). Domani è il primo maggio e il premier dà due messaggi: il governo sarà al lavoro e “riuniremo il Cipe e annunceremo investimenti per 3,5 miliardi di euro, 2,5 per la ricerca e 1 per la cultura”. “Un disoccupato – conclude – non festeggia il primo maggio, perché gli sembra un crimine. Non serve a niente raccontarsi i risultati” se poi non si mettono in campo nuove misure per fare altri passi avanti.