Trivelle, ultimi appelli su referendum.Sì in pressing per quorum

Nel Pd maggioranza e minoranza divise, centrodestra e M5s per sì

APR 15, 2016 -

Roma, 15 apr. (askanews) – Ultimi appelli elettorali in vista del voto di domenica prossima per il referendum sulle Trivelle. Poche le voci per il “no”, la “lotta” è tra chi invita a dire sì (e tenta il forcing finale per raggiungere il quorum) e chi chiede di disertare le urne. Il Pd è diviso sulla materia. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha ribadito la linea dell’astensione, dopo aver definito “una bufala” il quesito referendario. E la ministra per le Riforme Maria Elena Boschi ha detto che il governo è “dalla parte degli undicimila lavoratori che diventerebbero a rischio in caso di vittoria del ‘sì’ al referendum di domenica sulle trivelle”.

Di tutt’altro avviso, però, la minoranza: il leader della sinistra Dem Roberto Speranza ha ribadito che “votare è l’essenza della democrazia”, ricordando che “io voto sì. Perché credo che ogni singolo voto sì in più che arriverà sarà un messaggio forte e chiaro per cambiare il nostro modello di sviluppo”.

Tra i centristi, Fabrizio Cicchitto, Ncd, definisce il referendum “inutile e dannoso”, sottolineando che “è legittimo astenersi come già avvenuto altre volte”. Al contrario l’Udc, con il segretario Lorenzo Cesa, dice di non condividere la linea del governo “Dietro l’invito all’astensione che giunge dal premier Matteo Renzi si nasconde una grande ipocrisia: non andare a votare, di fatto, favorisce la bocciatura del referendum e il non raggiungimento del quorum e quindi ‘apre’ la strada alle trivelle. Noi siamo per il ‘sì'”. Libertà di coscienza da Ala, anche se la maggioranza di parlamentari si schiera per il non voto.

Per il sì è il Movimento 5 stelle che con Luigi Di Maio definisce “scandalose” le parole dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla legittimità dell’astensione. “Io andrò a votare e voterò sì”, assicura il membro del direttorio pentastellato.

Nel centrodestra la Lega è a favore del sì, così come Forza Italia. “La bufala è Renzi – attacca il capogruppo alla Camera Renato Brunetta – un presidente del Consiglio che invita all’astensione. Da reato!!!”. “Votare ‘sì’ domenica – aggiunge il deputato azzurro Francesco Paolo Sisto – significa tutelare le bellezze e le ricchezze italiane: ambientali, paesaggistiche e turistiche”.

A sinistra Arturo Scotto (Si) chiama a un’ultimo sforzo: “Renzi è nervoso perché il quorum è alla portata. L’Italia potrebbe davvero entrare nel secolo nuovo. L’indipendenza energetica passa per lo sviluppo delle rinnovabili e non per quattro petrolieri amici del governo”. Intanto Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, annuncia di aver “denunciato alla Procura della Repubblica di Roma Matteo Renzi per il reato di induzione all’astensione”. “Renzi – aggiunge – se ne deve andare a casa. Gli italiani invece vadano a votare Sì”.