M5s in piazza in Basilicata: Renzi ci quereli. Sfiducia pronta

Inchiesta Potenza "svela comitato d'affari". Di Maio: 'Tangentopoli iniziò così'. Domani blitz a Tempa Rossa

APR 4, 2016 -

Roma, 4 apr. (askanews) – Il Movimento 5 stelle punta tutto sullo scandalo petrolifero che ha portato alle dimissioni del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi. Un folto gruppone di parlamentari ha preso parte a una manifestazione in Val d’Agri, di fronte allo stabilimento Eni di Viggiano, con l’intento nemmeno troppo celato di tenere inchiodata alla vicenda l’immagine dell’intero Governo Renzi. Intanto è pronta, e sarà depositata domani al Senato, la mozione di sfiducia del M5s, tutta centrata sulla responsabilità politica e la presunta connessione fra le scelte dell’esecutivo e il “comitato d’affari” emerso dall’inchiesta della Procura di Potenza.

A giudizio del M5S “la situazione soggettiva del presidente del Consiglio dei ministri e di altri ministri, alla luce dei nuovi fatti emersi, risulta sempre più incompatibile con la delicatezza degli incarichi da essi ricoperti”. In particolare, la mozione concentra la sua attenzione sul ministro per i Rapporti con il Parlamento: “Anche il solo sospetto che, attraverso la sua funzione di governo, il ministro Boschi abbia potuto influenzare l’andamento delle attività di Governo nella vicenda in questione, non ne consente la permanenza nel prosieguo dell’incarico”, si legge nel documento.

Nella manifestazione di Viggiano il M5S va oltre, mettendo in discussione il modello di sviluppo connesso in genere alle trivellazioni petrolifere: “Ci espropriano il territorio e ci danno un pezzo di pane con le royalties”, osserva Roberto Fico, uno dei componenti del direttorio. Nel mirino innanzitutto il capo del Governo: “Non vi fidate dell’informazione, non vi fidate delle parole del presidente del Consiglio che mente sapendo di mentire. Levate l’audio e guardatelo solamente in faccia e capirete che sta mentendo”. Per la deputata lucana Mirella Liuzzi, in prima fila nella battaglia contro i progetti delle aziende petrolifere, “non è finita qui, continuiamo a protestare, lo scandalo del petrolio in Basilicata non è finito”.

La capogruppo al Senato Nunzia Catalfo ricorda che “il Movimento 5 stelle aveva denunciato in commissione e in aula un favore privato agli interessi privati della Total. Ringraziamo la magistratura – dice – ma la stampa, quando noi abbiamo denunciato quel fatto non se n’è occupata”. Applauditissimo dai manifestanti, come di consueto, Alessandro Di Battista: “Renzi nel suo delirio – afferma – ha detto che le inchieste di Potenza non arrivano mai a sentenza, neanche 5 minuti dopo è arrivata la condanna per esponenti di Total in un altro processo che riguarda sempre Tempa Rossa”. Poi chiama la folla al coro: “Il presidente del Consiglio dice che querelerà tutti quelli che dicono che il Governo è immischiato nello scandalo del petrolio”. La folla esegue con entusiasmo urlando “il Governo è immischiato nello scandalo del petrolio”.

L’intervento di maggior peso è quello del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che torna sul tema delle querele. “Com’è iniziata Tangentopoli nel 92? Con un tangentaro – racconta – che, offeso per essere stato chiamato tangentaro, fece una querela. Il presidente del Consiglio ha detto che ci querela: presidente siamo qui, sarà un piacere”.

“La ministra Guidi si dimette perché aveva fatto approvare un emendamento che favoriva la Total e quindi il suo fidanzato che doveva prendere un appalto da due milioni e mezzo di euro. La ministra si è dimessa, e la legge? Siamo qui oggi – dice ancora Di Maio alla folla radunata in val d’Agri – per mostrarvi il vero volto di questo Governo e ce l’avete alle mie spalle, sono quelle ciminiere”. Il vicepresidente della Camera promette che la battaglia non si fermerà: “La votazione della mozione di sfiducia non è pro Renzi o contro Renzi, è tra quelli che vorranno tenersi la poltrona al Senato e quelli che sceglieranno la coerenza per far cadere il governo e andare a nuove elezioni. Siamo riusciti a portare qui, all’epicentro di trivellopoli, tutte le tv nazionali e tanti cittadini. Ci rivedremo altre volte qui e a Tempa Rossa e continueremo a tenere alta l’attenzione su questo scandalo”.

Alle 8 del mattino, domani, i parlamentari 5 stelle andranno a ispezionare Tempa rossa, il sito estrattivo della Total in Lucania, in quello che promette di essere solo un capitolo di una lunga campagna politica.