Inchiesta Potenza, da opposizioni sfiducia a tutto il governo

M5s annuncia mozione, sì da Lega-Fi. Appello anche a minoranza Pd

APR 1, 2016 -

Roma, 1 apr. (askanews) – La bufera sul governo per l’intercettazione che ha provocato le dimissioni della ministra Federica Guidi non si placa. Oggi le opposizioni, più o meno unite, da M5S alla Lega annunciano battaglia in Parlamento con la presentazione di una mozione di sfiducia a tutto l’esecutivo per il caso dell’emendamento che ha aiutato il compagno della ministra e i suoi amici imprenditori del petrolio.

“È in discussione tutto il governo Renzi in questo momento perché è un governo inadeguato, ha sempre messo nei ruoli di comando persone al soldo delle lobby o che pensavano agli interessi personali”, dice il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, “stiamo valutando dove presentare la mozione, se alla Camera o al Senato ma abbiamo la forza di presentarla e chi vorrà venirci dietro ci venga dietro”, dice Di Maio che lancia un appello alla minoranza del Pd: “Siamo alla prova dei fatti, chi vuole mandare a casa il governo Renzi? Tutti dicono di volerlo, per esempio la minoranza Pd lo vuole o vuole tenersi la poltrona? La Lega lo vuole? Sfido tutti coloro che si oppongono a Renzi di votare la nostra mozione”. Appello che per il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini è semplicemente “patetico”.

Ma le adesioni arrivano a stretto giro: “Come Lega siamo pronti a votare la mozione di sfiducia al governo anche domani. Ma vogliamo scriverla insieme”, ha risposto il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini. “Lavoreremo a una mozione di sfiducia unitaria di tutte le opposizioni, così come abbiamo già fatta sul tema delle banche, nei confronti del governo Renzi”, fa sapere il capogruppo di Fi, Renato Brunetta.

E sulla stessa linea sembra essere anche la leader di Fratelli d’Italia e candidata sindaco di Roma, Giorgia Meloni: “Renzi è l’utile idiota di banche, multinazionali e poteri forti” e dopo le dimissioni della ministro Guidi “tutto il governo deve andare a casa”.

Chiude il cerchio Beppe Grillo che sul suo blog rilancia la campagna già sperimentata per il caso-banche #Boschidimettettiti chiamando in causa anche la ministra Maria Elena Boschi che viene citata nelle intercettazioni tra Guidi e il compagno Gianluca Gemelli: “Le dimissioni del ministro Guidi sono un’ammissione di colpa, dimostrano il coinvolgimento del ministro Boschi e del Bomba che fanno l’interesse esclusivo dei loro parenti, amici, delle lobby e mai dei cittadini. Devono seguire l’esempio della Guidi e dimettersi subito: la misura è colma”.

Anche lo scrittore Roberto Saviano punta il dito contro la Boschi: “Maria Elena Boschi, dovrà invece chiarire in Parlamento se le tante ombre che si addensano sul suo ruolo istituzionale sono solo sfortunate coincidenze. O se c’è dell’altro”.

La replica è affidata all’altra vice segretaria del Pd, Debora Serracchiani, secondo la quale le dimissioni del ministro Guidi non avranno alcuna ripercussione sulla tenuta del governo. “Se l’obbiettivo è far cadere il governo Renzi, assolutamente no”, chiarisce.

Ma il governatore pugliese del Pd, Michele Emiliano, fuori dal coro avverte: “vanno disinquinate le istituzioni perché se basta così poco per ottenere un emendamento in un provvedimento legislativo, onestamente la preoccupazione è altissima…C’è una telefonata che dice tutto e sulla quale il Paese intero deve riflettere perché non è una questione che riguarda solo il ministro”.

Per Roberto Speranza, uno dei leader della minoranza dem, però l’appello delle opposizioni alla minoranza Pd per votare la sfiducia al governo “è una provocazione politica, che serve a fare un po di campagna elettorale a buon mercato. Mi auguro che prima o poi da parte delle opposizioni arrivi un atteggiamento capace di cogliere le questioni di fondo”.