Regeni, Boschi: auspichiamo Egitto confermi visita inquirenti

È prevista il 5 aprile. La ministro alla Camera: "noi vogliamo la verità, tutta la verità"

MAR 31, 2016 -

Roma, 31 mar. (askanews) – Sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore barbaramente torturato e poi ucciso mentre si trovava al Cairo per ragioni di studio, l’Italia auspica che “sia confermata” la visita degli investigatori egiziani a Roma, prevista il 5 aprile. Lo ha sottolineato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi.

“Il governo ha preteso e ottenuto di aver accesso alle indagini in questi mesi, in una dinamica di collaborazione istituzionale che ci ha permesso di respingere ogni tentativo di alimentare ipotesi surreali e tendenziose”, ha sottolineato Boschi rispondendo a un’interrogazione (rivolta al ministro degli Affari esteri) alla Camera, “Sarà fondamentale che tale cooperazione consenta ai nostri magistrati e investigatori di essere messi nelle condizioni di fare chiarezza, di chiarire ciò che è avvenuto davvero punendo i reali responsabili. Questo adesso è il punto. Noi vogliamo la verità, tutta la verità. Lo dobbiamo a Giulio, alla sua famiglia e a tutti noi”.

“Auspichiamo quindi che la visita degli investigatori egiziani sia confermata”, ha aggiunto Boschi, “Il governo attraverso il ministro (Paolo) Gentiloni ha già dichiarato di essere disponibile a venire a riferire in parlamento. Ovviamente dobbiamo verificare lo stato della collaborazione tra gli inquirenti, anche per verificare nuove iniziative diplomatiche che potrebbero essere assunte”.L’Italia non si fermerà se non difronte alla verità e noi ci auguriamo che tutto il Parlamentopossa lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo”, hachiarito Boschi.

Quella di Regeni, aveva ricordato il ministro per i Rapporti con il Parlamento aprendo il suo intervento, rappresenta “una dolorosa vicenda su cui sin dall’inizio il governo si è impegnato, al suo più alto livello, per poter fare chiarezza.Anche ieri il presidente del Consiglio ha ricordato che ‘ci fermeremo solo quando troveremo la verità, quella vera e non di comodo. Il dolore della famiglia Regeni è quello di tutta l’Italia. Noi siamo con il cuore, la mente e le azioni concrete a sostegno della famiglia e lo abbiamo detto in tutte le sedi pubbliche, istituzionali e private”.

Il governo italiano, aveva poi rimarcato Boschi, “ha costantemente dimostrato di non accontentarsi di verità di comodo, che sarebbero decisamente offensive per la memoria di un ragazzo serio, rigoroso, studioso e della sua famiglia, ma anche di tutto il nostro Paese. Chiediamo all’Egitto di individuare i responsabili e di punirli secondo la legge. Continueremo a pretendere di sapere chi ha barbaramente ucciso Giulio Regeni, perchè lo dobbiamo alla sua famiglia – la cui dignità è esemplare – ma a tutto il popolo italiano”.

L’Italia, sempre secondo il ministro, considera un elemento fondamentale la collaborazione istituzionale che, “dopo qualche resistenza e inaccettabili dichiarazioni, ha portato a individuare un lavoro congiunto dei magistrati egiziani e di quelli italiani. Per quanto riguarda la nostra parte, come sapete con l’autorevolezza che unanimemente le è riconosciuta, sta lavorando la procura di Roma, a cominciare dal procuratore Pignatone, e un team di investigatori di prim’ordine”.