Proposta di legge Pd su primarie: paga chi le viola o non le fa

"Chi viene sconfitto e fa una lista contro paga metà cauzione"

MAR 31, 2016 -

Roma, 31 mar. (askanews) – “Le primarie sono facoltative ma chi non le fa deve essere penalizzato in modo strong”. Ovvero con sanzioni non solo politiche ma pecuniarie. E’ questo uno degli aspetti principali della proposta di legge per dare “regole comuni e condivise” sulle primarie, di cui sono primi firmatari i deputati del Pd Dario Parrini ed Edoardo Fanucci, insieme ai senatori dem Andrea Marcucci e Franco Mirabelli.

“C’è la possibilità, pur di muovendosi nell’ambito di primarie facoltative, di far sì che sia disincentivato il non farle o il farle per poi disattenderle” spiega Parrini, aggiungendo che “chi non le fa perde l’accesso al 2 per mille e l’accesso agli sgravi per le erogazioni liberali, è una penalità molto consistente”.

Al tempo stesso sono previste sanzioni nel caso il risultato delle primarie sia disatteso dal partito o da qualche partecipante alla competizione.

“Le primarie – ragiona Parrini – possono non essere rispettate dal partito politico che le fa, che fa sostenere un costo allo Stato ma che poi candida una persona diversa da quella scelta con le primarie. In questo caso la penalità è la mancata restituzione della cauzione versata dal partito”. Ma c’è anche il caso della violazione operata da un candidato sconfitto. “Chi si candida – conclude Parrini -, risulta sconfitto e poi forma una lista in contrasto con il simbolo sotto il quale ha fatto le primarie rischia oltre alla sanzione politica, che illustri esempi ci dicono non sia sufficiente, di dover pagare un importo pari alla metà della cauzione che non verrebbe restituita al partito”.

Le primarie saranno fatte nella logica delle primarie day, saranno tutte concentrate in un giorno. Le primarie per i sindaci, ad esempio, si faranno per tutti i partiti, da Trento fino a Palermo, in un unico giorno.