Mattarella: disabili non sono malati o cittadini invisibili

La diversità non diventi un fattore di esclusione

MAR 30, 2016 -

Roma, 30 mar. (askanews) – “La disabilità non è una malattia” e in ogni caso “non possiamo accettare” che tante persone disabili “diventino cittadini invisibili. È un tema che ci riguarda tutti: istituzioni, corpi sociali, famiglie, persone”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Quirinale alla “Giornata per le persone con disabilità intellettiva”. Il capo dello Stato ha sottolineato con forza che “la disabilità non è una malattia e neppure un problema da scaricare sul singolo individuo o sui suoi familiari. Le condizioni di disabilità – ha aggiunto – divengono gravi soprattutto se il mondo circostante non tiene conto delle diversità e trasforma la differenza in fattore di esclusione”.

Per Mattarella “a creare le barriere sono soprattutto, purtroppo, i limiti della nostra organizzazione sociale e le nostre mancanze culturali, a partire dai riflessi lenti di fronte agli ostacoli che impediscono la piena espressione delle personalità”.

La Costituzione “ci incoraggia” con le sue disposizioni ad affrontare i diritti delle persone con disabilità, ha spiegato il presidente, sottolineando invece che “la questione da affrontare è l’attuazione di queste disposizioni. Il terreno su cui misurarsi è rappresentato dalle concrete politiche sociali che debbono tradurre in realtà gli indirizzi di fondo”. Gli ostacoli evidentemente sono, ha notato Mattarella, le risorse scarse e la disparità di trattamento, tra territori e ambienti diversi, tra fasce di reddito. Per il capo dello Stato insomma “il rischio è di aggiungere disuguaglianze a disuguaglianze. Non possiamo permettere che i programmi di inclusione sociali siano compressi o vanificati. Non possiamo accettare – ha rilevato – che tanti diventino cittadini invisibili. È un tema che ci riguarda tutti: istituzioni, corpi sociali, famiglie, persone”.