Sul referendum delle trivelle è scontro nel Pd

I vertici: quesito inutile

MAR 17, 2016 -

Roma, 17 mar. (askanews) – Il referendum sulle trivelle scava unaltro solco tra la maggioranza e la minoranza del Pd, e riaccendelo scontro in vista della Direzione di lunedì. A far dadetonatore, stavolta, la posizione comunicata dal Nazarenoall’Agcom in vista della campagna referendaria: astensione.Ovvero il modo più semplice per far fallire il referendum edunque far prevalere il no. A darne notizia è Roberto Speranza,leader della minoranza interna, che chiede conto ai vertici diuna decisione presa senza consultare gli organismi dirigenti. Larisposta arriva poche ore dopo, firmata dai vice segretari del PdLorenzo Guerini e Deborah Serracchiani, ed è durissima: “Ilreferendum è inutile”, e dunque la posizione non può che esseredi contrarietà. Se qualcuno non è d’accordo, si andrà alla contalunedì in direzione “e vedremo chi ha i numeri per utilizzare ilsimbolo del Pd”.La questione esplode a metà mattinata: “Apprendo dal sito Agcom -scrive Speranza su Facebook – che il Pd avrebbe assunto laposizione dell’astensione al referendum di aprile sulle trivellein mare. Spero che ciò non sia vero. E’ una posizione che noncondivido affatto e che non credo possa essere compresa da unaparte significativa dei nostri elettori. Al netto di unadiscussione di merito che sarebbe bello fare anche con chilegittimamente può pensarla diversamente, mi chiedo come e dovesarebbe stata assunta questa scelta. La segreteria non siriunisce da mesi. La direzione e l’assemblea non mi risultaabbiano mai discusso di questo referendum. Si può andare avanticosì?”. A ruota arrivano le dichiarazioni di Davide Zoggia, NicoStumpo, Miguel Gotor. Tutti bersaniani e tutti contro la sceltadei vertici Pd.La risposta è affidata nel giro di qualche ora ai vice segretariDem, che rivendicano di aver preso in questa veste la decisionesulla collocazione del Pd: “Questo referendum è inutile. Nonriguarda le energie rinnovabili, non blocca le trivelle (che inItalia sono già bloccate entro le 12 miglia, normativa più duradi tutta Europa), non tocca il nostro patrimonio culturale eambientale”. Insomma, “non c’è nessuna nuova trivella, ma solotante bugie”. Al contrario “sarebbe autolesionista bloccare letrivelle esistenti dopo avere costruito gli impianti. Licenziaremigliaia di italiani e rinunciare a un po di energia disponibileMade in Italy”. E per farlo “spendere anche 300 milioni delcontribuente” per far svolgere la consultazione. Sew qualcuno nonè d’accordo nel Pd, “lunedì in Direzione parleremo anche diquesto e vedremo chi ha i numeri – a norma di Statuto – perutilizzare il simbolo del Pd”.Una nota che non chiude il dibattito, anzi. Prima replica Stumpo:”Lascia sbigottiti il fatto che si voglia ridurrela Direzione nazionale del Pd a luogo di ratifica anziché farlavivere come organo preposto alla discussione politica da cui poifar scaturire le decisioni”. Poi interviene anche Gianni Cuperlo,con un appello ai vertici ad abbassare i toni: “Io andrò avotare, ma il punto non è solo e tanto il merito. Ho letto ladichiarazione dei due vice-segretari del mio partito e dico loro,per piacere fermatevi”. Perché “usare la forza dei numeri perrisolvere problemi concreti riflette uno stile autoritario chenon fa crescere un partito”. Appello rivolto in particolare aGuerini: “Lorenzo, per amicizia mi rivolgo a te: per piacere,pigia il pedale del freno e fallo subito. Un partito si guida conl’ascolto e la tenacia del confronto. Sono certo che lo pensianche tu”.Rea/Int2