Bersani: il disagio nel Pd c’è ma qui nessuno parla di andarsene

Alla riunione della minoranza sento buon odore di Ulivo. E se Rai tocca Gazebo allora mi girano

MAR 12, 2016 -

San Martino in campo (Pg), 12 mar. (askanews) – Il disagio nel Pd esiste, ma nessuno alla convention della minoranza parla di andare via. Lo ha detto l’ex segretario del partito Pier Luigi Bersani, conversando con i giornalisti a margine dell’iniziativa della sinistra dem in Umbria. “Avete sentito uno qui dentro che abbia detto: andiamo fuori dal Pd? Ne avete sentito uno? Il disagio c’è, certo, ma noi abiamo una certa idea di come rispondere a questo disagio”, ha affermato.

Per Bersani “se si dà per perso il Pd non c’è più il centrosinistra”. La minoranza, dunque, vuole battersi per cambiare il partito, non per distruggerlo: “Vogliamo fare in modo, nel Pd, che la sinistra si rimetta a camminare, sennò si va a finire a mare. Perciò qui affrontiamo temi che riguardano la vita della gente. E poi ci diamo anche un’organizzazione: alla barca bisogna dare una raddrizzata”.

A San Martino in campo, aggiunge, “c’è un bel profumo di Ulivo. Senza Pd non può esserci centrosinistra di governo però il Pd così non va. Ma c’è anche un altro aspetto: se io dico cosa penso di Renzi vado su tutti i tg, se dico che sono preoccupato perché è in corso un processo silenzioso di privatizzazione della sanità nessuno se ne occupa. Così non va bene”.

Nel mirino di Bersani, piuttosto, ancora una volte è finito l’Italicum. “Penso – ha detto- che in una società complessa non puoi mettere una camicia di forza all’elettorato. La governabilità va messa in equilibrio con la rappresentanza: i rappresentanti devono rappresentare, non ubbidire. Non devono essere nominati, in una società complessa. Sennò si corrono dei rischi. Io questo l’ho sempre pensato, lo penso ancora. E penso che dalle discussioni che stiamo facendo qui a Perugia venga fuori questo”. Mentre sul referendum Bersani si è limitato a dire: ” ho detto la mia sull’Italicum, il resto… Certo, il combinato disposto non dà un bel risultato ma il problema prima di tutto è la legge elettorale”.

Infine, dall’ex segretario Pd una pubblica difesa per Zoro e la trasmissione di Raitre Gazebo. “Lo dico da persona che non ha mai detto una parola sulle televisioni e sulle radio: se la Rai servizio pubblico si privasse o indebolisse una trasmissione come la vostra – si è rivolto ai conduttori- da spettatore mi girerebbero molto perché io credo che certe cose che avete fatto sono una delle cose più belle che ha fatto il servizio pubblico negli ultimi anni”