Primarie per legge, due proposte a esame Commissione Camera

Delega a governo in pdl Zampa e D'Alia. Nessun cenno da Guerini

MAR 10, 2016 -

Roma, 10 mar. (askanews) – Regolare le elezioni primarie per legge: nei giorni della bufera sul voto per la scelta dei candidati del Pd alle amministrative di Napoli e Roma, è l’idea di molti e le cinque proposte di legge sull’attuazione dell’articolo 49 sui partiti all’esame della commissione Affari Costituzionali alla Camera potrebbero essere l’occasione concreta per dare seguito a quello che finora è rimasto solo un auspicio.

Quattro testi arrivano dal Pd: uno presentato dal vicesegretario Lorenzo Guerini, uno a prima firma Paolo Fontanelli, uno a prima firma di Roberta Agostini e una proposta di Sandra Zampa. Un testo arriva dal deputato Ap (Ncd-Udc) Giampiero D’Alia. Solo le proposte Zampa e D’Alia però prevedono una norma per le primarie affidando una delega al governo per l’adozione di un decreto legislativo che disciplini lo svolgimento delle elezioni primarie per la designazione delle candidature nelle elezioni politiche.

Il termine per l’esercizio della delega è fissato in 6 mesi dalla data di entra ta in vigore della legge. Le due proposte stabiliscono principi e criteri direttivi, in parte analoghi, cui il governo si deve attenere nell’esercizio della delega.Il sistema di elezioni primarie prefigurato dalle proposte di legge è di tipo facoltativo ossia ciascun partito o movimento politico può scegliere se utilizzare o meno questo strumento per designare i propri candidati alle elezioni politiche; tuttavia, se lo utilizza deve attenersi alle regole fissate dalla normativa statale.

Per la proposta di legge Zampa le elezioni primarie hanno effetto esclusivamente per la designazione dei candidati capilista dei collegi e non per quelli per i quali è prevista l’espressione del voto di preferenza, mentre la proposta di legge D’Alia prevede che, oltre alla designazione dei capilista, le elezioni primarie incidano sull’ordine nella scheda degli altri candidati.

Inoltre, le due proposte si differenziano in ordine ai destinatari della norma: per la proposta di legge Zampa possono svolgere elezioni primarie con le procedure stabilite dal decreto legislativo i partiti abilitati secondo l’Italicum a presentare candidature e liste di candidati mentre la pdl D’Alia limita la partecipazione alle primarie ai partiti iscritti nel registro nazionale dei partiti. La pdl Zampa prevede ulteriori criteri di delega: i seggi devono essere costituiti secondo le stesse modalità previste per le elezioni politiche; in ciascun collegio plurinominale deve essere istituita una commissione elettorale competente a dichiarare i risultati delle elezioni primarie svolte nel medesimo collegio.

Alla copertura delle spese sostenute dai comuni si provvede con l’istituzione di un fondo ad hoc per lo svolgimento delle elezioni primarie, finanziato riducendo di un pari importo il fondo per la destinazione volontaria del 2 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. La proposta di legge D’Alia prevede che le spese per le elezioni primarie siano sostenute dai partiti e che siano rimborsate da un fondo analogo a quello previsto dalla proposta di legge Zampa alimentato dalle risorse del 2 per mille.

La Commissione ha avviato oggi le audizioni sulle proposte di legge, è stato ascoltato il costituzionalista Massimo Luciani e, ad essere audito, è stato invitato anche il guru M5s Gianroberto Casaleggio. Al termine dell’indagine conoscitiva toccherà al relatore Matteo Richetti (Pd) fare la sintesi in un testo base.